REDAZIONE PONTEDERA

Onori al medico che lavora in zona di guerra

Il dottor Luigi Mara, medico anestesista impegnato in missioni umanitarie, è stato premiato durante il convegno sull'Intelligenza artificiale in Medicina a San Miniato. Esperti hanno discusso dell'importanza e dei rischi legati all'uso dell'IA in ambito sanitario.

C’è stata anche la consegna di un riconoscimento al dottor Luigi Mara, medico anestesista, che oltre all’impegno professionale in ospedale, da molti anni si prodiga con l’esercito italiano in missioni umanitarie nei paesi di guerra, durante il convegno "L’Intelligenza artificiale in Medicina", promosso dall Associazione medici cattolici della diocesi di San Miniato. Ha introdotto i lavori l’avvocato Giovanni Urti, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, Il dottor Enrico Benvenuti, direttore del dipartimento della medicina multidimensionale della Asl Toscana Centro, salutando i partecipanti, ha spiegato come l’Intelligenza artificiale sia uno strumento di massima importanza per la Medicina e per gli operatori sanitari. Il dottor Sergio De Cesaris, presidente dell’Amci di San Miniato nella sua relazione ha spiegato che l’intelligenza artificiale sta sviluppando un impatto notevole nell’ambito della medicina con il rischio che l’approccio eccessivo all’efficienza potrebbe ridurre l’interazione umana. Il vescovo Giovanni Paccosi,ha esposto il pensiero della Cei ricordando che Intelligenza e sapienza, artificiale e umana, macchina e cuore, sono le polarità tra cuisi gioca una tensione che non può essere cancellata. Molti i relatori. Il dottor Giorgio Buttazzo, professore ordinario di Ingegneria informatica alla SantAnna di Pisa, ha parlato delle possibilità e dei limiti dell’intelligenza artificiale illustrando alcuni campi di applicazione in medicina riportando molti esempi tra cui quello di una rete neurale sviluppata da un lavoro congiunto tra varie università americane in grado di analizzare le immagini di biopsie e riconoscere con una precisione del 90% se le cellule cancerogene sono di tipo diffusivo meno oltrepassando i limiti della possibilità attuale della medicina.