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Palazzo Rosa, nuovo esposto "Mancano agibilità e abitabilità Lo dice il Comune in un atto"

Sette cittadini hanno dato vita a una commissione che ha acquisito tutta la documentazione relativa all’edificio dalla fine degli anni Novanta fino a oggi. Il nodo della fidejussione.

PONSACCO

"L’agibilità e l’abitabilità di un fabbricato si basa non solo sul rispetto delle regole del buon costruire e sull’osservanza di tutte le norme igienico-sanitarie, ma bisogna tener presente anche il rispetto della disciplina urbanistico-edilizia. Che nel caso del Palazzo Bellavista di via Rospicciano, secondo le carte e gli atti che abbiamo acquisito, non c’è". Lo sostengono sette cittadini di Ponsacco – Gianluigi Arrighini, Federico D’Anniballe, Lando Masi, Samuele Ferretti, Maurizio Bernacchi, Simonetta Ledda e Debora Riccetti – che hanno costituito una commissione per approfondire la questione relativa al famoso Palazzo Rosa e ieri hanno inviaton un esposto a Corte dei Conti-sezione regionale di controllo, Procura regionale della Corte dei Conti, Regione Toscana-Genio Civile, Prefettura di Pisa, comando provinciale dei vigili del fuoco, Comune di Ponsacco-Ufficio edilizia privata e Ordine degli architetti della Provincia di Pisa.

Allegati all’esposto i firmatari hanno allegato anche un documento che ritengono scottante, vale a dire la "certificazione reperita sul portale del Comune dove si evince che l’agibilità-abitabilità residenziale del Palazzo Bellavista risulta sospesa dal 2017 in attesa di integrazione". Alla base di questa sospensione dell’atto, sempre secondo i sette firmatari dell’esposto, ci sono il "mancato mrispetto della convenzione, stipulata tra impresa e Comune il 3 agosto del 2001 che prevedeva che i concessionari si obbligassero a cedere gratuitamente al Comune le aree interessate alle opere di urbanizzazione primaria", cioè una piazza denominata "area attrezzata a spazio pubblico polivalente e mercato" da realizzare a scomputo oneri con fidejssione di 529.368,32 euro. "La piazza non è mai stata realizzata e il Comune non ha mai riscosso i 529mila euro della fidejussione – concludono – Per questo si si rileva presunto danno erariale e grave irregolarità nell’agibilità delle porzioni residenziali e direzionali".

g.n.