
Un aspetto importante ha legato il papato di Francesco a San Miniato e al Comprensorio. Il motore è stato Terre...
Un aspetto importante ha legato il papato di Francesco a San Miniato e al Comprensorio. Il motore è stato Terre di Presepi. Le tappe le ripercorre Fabrizio Mandorlini, la vera anima di questa realtà. "In occasione della mostra 100 presepi in Vaticano del 2018 parlò tantissimo con la famiglia Brini e con Marco Gherardini divertendosi a premere l’interazione del presepe che attivava il canto del gallo o il suono delle campane; con Michele Fiaschi si mise a parlare di cuoio e con Ermanno Poletti della natività su intonaco – ricorda Mandorlini –. Poi il desiderio del Papa di realizzare il presepe vivente a Roma ci fece incontrare di nuovo". "Il 25 aprile del 2023 una telefonata e un invito a cena a sorpresa – racconta Mandorlini –. A Santa Marta. Tavolo accanto al suo: ci avrebbe concesso l’udienza speciale in aula Paolo VI, in occasione degli 800 anni del primo presepe di Greccio, per tutti coloro che avrebbero realizzato il presepe vivente. Fu in quell’occasione che anche la diocesi, guidata dal vescovo Paccosi si recò a Roma".
Ancora un incontro. "Prima dello scorso Natale, a Santa Maria Maggiore, in occasione per i dieci anni di Terre di Presepi, fu Papa Francesco a salutare e a ringraziare tutti i figuranti, a prendere in braccio il bambino di Pescia che aveva interpretato la natività, così come aveva fatto l’anno precedente con Leandro di Equi Terme, con la commozione dei ragazzi del Centro “La Farfalla” di Castelfranco di Sotto a cui stinse la mano e gli fecero dono di un presepe da loro realizzato pochi giorni prima". Infine lo scorso febbraio per la benedizione dell’Icona per le Misericordie d’Italia, la “Croce del Giubileo” che Città dei Presepi e l’Unione Cattolica Artisti Italiani, insieme agli artigianati del territorio hanno realizzato per raccontare il Giubileo.
C. B.