
"Mi sono rivolta a Comune, Misericordia e Caritas e stiamo cercando la soluzione"
PONTEDERA "Da mesi avevo notato il senzatetto Antonio, un signore dagli occhioni celesti. Dopo un po’ che lo osservavo ho deciso di parlarne con il Comune, precisamente con l’ assessore Alessandro Puccinelli e la vicesindaca Carla Cocilova". Lo dice Elena Cavallini, la donna che ha convinto il clochard a spostarsi dall’ingresso dell’ex pescheria di via Gotti e che sta cercando di trovargli un tetto con l’aiuto del Comune. Perché martedì il problema è stato solo spostato. Da via Gotti al sagrato del duomo dove ora Antonio dorme. La mattina smonta la branda e la sera la rimonta.
"Sono tre settimane che me ne sto prendendo cura insieme al Comune – aggiunge Cavallini – Abbiamo parlato con la Misericordia e la Caritas, stiamo cercando soluzioni e stiamo anche risolvendo i problemi burocratici. Ma la mia domanda è come mai nessuno si avvicina mai a queste persone chiedendo perché sei per strada? Pochissimi lo fanno per scelta, la maggior parte ha problemi psicologici o fisici e, nella stragrande maggioranza, perché hanno perso il lavoro e chiaramente sono all’interno di uno Stato che non li aiuta. In merito all’articolo uscito sui giornali della signora Ferretti smentisco quanto da lei affermato. E’ vero, è andata più volte dei carabinieri, ma non per dare una mano ad Antonio. Ma perché non lo voleva più in via Gotti. Sono io quella signora che ha telefonato al comandante dei carabinieri il quale ringrazio perché è stato comprensivo e perché verso un nostro concittadino italiano non ha usato quelle armi di cui poteva essere in possesso, un foglio di via che l’avrebbe fatto morire in tre giorni". "Antonio davanti all’assessore Puccinelli mi ha detto ’io da solo non ce la faccio ma se mi prendi per mano ti prometto che farò un percorso’ – conclude Elena Cavallini – Da tre settimane è migliorato tantissimo, lava i panni e le coperte, va a fare la doccia gli abbiamo portato biancheria nuova gli ho dato i soldi in mano e mi ha dimostrato che è andato a comprarsi mutande e calzini nuovi. Mi telefona e mi aggiorna di tutto, spazza il pavimento dove dorme. Questo è aiuto. Non spostare un problema dove non lo si vede. Ringrazio le persone che si stanno adoperando augurando ad Antonio un futuro migliore. Non avrei voluto parlare perché il volontariato si fa in silenzio, ma dopo le parole della signora Ferretti mi trovo costretta a raccontare questa verità".