"Un patto per la crescita di Volterra, riprendendo le fila del progetto del brand Volterra". E’ il nodo cruciale dell’appello di Fondazione Crv in merito alla continua decrescita demografica che, nel 2024, ha registrato 80 residenti in meno. Per l’Istat poco più di 9.400 abitanti. E anche se non si dovrebbe sempre rapportare tutto a un calcolo numerico, l’emorragia di residenti deve essere in primis "analizzata e poi affrontata con strategie mirate, perché in gioco ci sono servizi essenziali per una comunità, come ospedale, scuole, trasporti". La situazione è complessa e di respiro nazionale, ma è urgente a questo punto considerarla una priorità per questo territorio, in modo da agire quanto prima creando le condizioni affinché le persone scelgano di vivere a Volterra.
"Tra la fine del 2020 e inizio 2021, la Fondazione Crv lanciò la proposta di un brand Volterra che rappresentasse la programmazione economica del territorio - afferma Roberto Pepi presidente della Fondazione CRVolterra - un brand finalizzato non solo alla promozione turistica, già portata avanti dal consorzio turistico, ma alla promozione dell’artigianato artistico, dell’agricoltura, dell’industria e del commercio, che possono essere maggiormente diffusi e apprezzati non solo a livello nazionale ma internazionale. E durante la pandemia riuscimmo a coinvolgere in questo progetto diversi soggetti, l’amministrazione comunale, il consorzio turistico, la Pro Volterra e altri che condivisero questa necessità ormai impellente. Poi, tutto si è fermato. Invece bisogna elaborare una strategia unica del territorio che possa essere condivisa e sostenuta anche dalla Regione - continua il presidente - e rendere Volterra competitiva e attrattiva per chi decide di trasferirsi come residente, e per chi già vi abita". Per Pepi, "è davvero urgente riprendere quel percorso che tanto convincimento aveva suscitato. Perché la madre di tutte le battaglie è quella per aumentare la popolazione. Abbiamo una storia di formazione, cultura e assistenza, qui certi servizi ci sono sempre stati. E non basta mantenerli, ma vanno recuperati, perché specialmente nella sanità ne abbiamo persi tanti, e poi i trasporti pubblici che vanno migliorati in quantità e qualità. Serve un’economia che porti sviluppo, un progetto a lungo termine che comprenda una vera politica abitativa, del lavoro e delle infrastrutture. Per questo il territorio deve agire unito. Mi chiedo, perché stiamo accettando questa continua discesa senza opporci, questa specie di rassegnazione".
Ilenia Pistolesi