Nuova vita ai ruderi. Tetti a forma di foglia case sociali e orti rotondi, la scommessa di Peccioli

Presentato il progetto per recuperare un’area di Santo Stefano. Spazio a un’innovativa agricoltura per garantire biodiversità e produttività

Il progetto di rigenerazione urbana a Peccioli (Immagini: @ Flooer Studio www.flooer.art)

Il progetto di rigenerazione urbana a Peccioli (Immagini: @ Flooer Studio www.flooer.art)

Peccioli (Pisa), 30 luglio 2024 – Case sociali, orti circondati da frassini e pioppi divisi da recinti in terra cruda su oltre 11 ettari. I ruderi agricoli diventano 12 case popolari con tetti a forma di foglia, Il tutto prenderà forma a Peccioli, grazie al sodalizio stretto tra C+S Architects (studio con sede tra Treviso e Londra, recente vincitore dell’albo d’Oro di San Marino e architetto Italiano 2022) e amministrazione comunale, il masterplan land-CR.AF.T.ED (Community reinvent affordable food through ecologic design).

L’avveniristico e originale progetto di rigenerazione riguarderà l’area di Santo Stefano per costruire un complesso di 12 case popolari e servizi. Si tratta di un’area di 11,76 ettari con una capacità edificatoria di meno di 3.000 metri quatrati. A Valle di Peccioli, Santo Stefano si presenta come un grande lotto libero, con i ruderi di alcuni edifici di servizio al lavoro agricolo. Le dodici nuove residenze sociali richieste dall’amministrazione sono state disegnate come una comunità di micro-fattorie che traducono il sistema dei casali storici toscani in forme contemporanee. Le dimensioni sono variabili da 80 ai 130 metri quadri, ogni unità è caratterizzata da uno spazio di soggiorno/cucina e una, due o tre camere, secondo i canoni classici dell’edilizia sociale.

Secondo il progetto di cui sono stati svelati i rendering, ogni unità è disegnata da un re cinto in terra cruda che definisce anche un suolo coltivabile. Qui si innesta il concetto agricolo innovativo del pixel-farming dove è la varietà delle specie e la biodiversità a garantire un’alta produttività. I dati raccolti dimostrano risultati straordinari di qualità dei prodotti risultanti da questo processo, che in questo modo potranno essere utilizzati localmente diventando cibo sostenibile in termini ecologici e economici. La parola d’ordine è quindi una innovazione che si nutre delle radici tipologiche reinterpretando in chiave contemporanea il casale toscano e allo stesso modo lo riconnette alla coltivazione introducendo la tecnica innovativa del pixel farming.

Innovativo è il modello proposto che coniuga la casa sociale all’agricoltura. Innovative le tipologie agricole proposte che connettono le diverse scale del progetto. Innovative le tecniche costruttive: terra cruda o stampa 3d, legno per le strutture orizzontali e verticali, rame ossidato o zinco per le coperture che sono state disegnate come foglie appoggiate alle murature.

Tutte tecniche costruttive che promuovono la decarbonizzazione nel settore delle costruzioni, oggi responsabile del 37% delle emissioni totali di CO2. Innovativo il sistema di prefabbricazione delle nuove residenze che sono state studiate come un kit di montaggio da poter riciclare a fine vita degli edifici. Innovativa anche la costruzione di una comunità multietnica che si nutre del legame con la terra, che avrà a disposizione cibo di qualità autoprodotto e da condividere, mescolando conoscenze ma anche semi locali con quelli provenienti da altri Paesi del mondo.

I.P.