Pelle, gli scarti diventano compost. Ci pensano Archa ed Herambiente

Pisa, il procedimento consentirà di migliorare in modo ulteriore la sostenibilità delle aziende

Pelle, gli scarti diventano compost. Ci pensano Archa ed Herambiente

Processo ecosostenibile per trasformare la pelle in compost

di Carlo Baroni

PISA

Un fine vita circolare e a bassissimo impatto. Biodegradabile come buccia di mela. Quindi interamente riciclabile attraverso il compostaggio, come qualsiasi scarto alimentare. Ma non stiamo parlando di mele. Ma di pelle. E’ questa la prospettiva più circolare per il trattamento degli scarti del distretto di Santa Croce, un settore sempre più attento alla sostenibilità della filiera. Com’è possibile? Da un lato, c’è il laboratorio Archa di Pisa che ha messo a punto un protocollo depositato all’European Union Intellectual Property Office che definisce le analisi che permettono di ottenere la certificazione (e il relativo marchio) di "Biodegradable and Compostable Leather" per le pelli prodotte con processi ecologici. Dall’altro, c’è Herambiente, leader nel trattamento dei rifiuti industriali molto radicato con impianti e piattaforme fra Pisa, Castelfranco di Sotto e Santa Croce sull’Arno. La società ha ottenuto dalla Regione Emilia-Romagna l’autorizzazione per il conferimento della pelle certificata biodegradablein un apposito impianto di compostaggio a Rimini. Gli scarti di pelle saranno dunque raccolti negli stoccaggi Herambiente toscani e poi conferiti all’impianto romagnolo.

La novità è rilevante per due ragioni. La prima è che da oggi esiste un’alternativa al conferimento della pelle esausta a incenerimento, discarica o idrolisi. Quest’ultima modalità, in particolare – spiega una nota di Herambiente - "che recupera lo scarto per la produzione di fertilizzanti e biostimolanti, introduce, in effetti, un principio di circolarità, ma a costo di un consistente consumo di risorse energetiche e prodotti chimici necessari al processo". La seconda riguarda le politiche dei grandi marchi della moda, "sempre più attenti a selezionare i fornitori sulla base di rigorosi standard di sostenibilità di processo, fra cui rientra anche la garanzia di un ridotto impatto ambientale del prodotto a fine vita". Un ritorno alla terra garantito, con bassissimo consumo energetico.