Pelle, la crisi e la politica: "Urso pronto al dialogo"

Il ministro disponibile ad incontrare rappresentanti del Comprensorio del Cuoio. L’annuncio di Petrucci: "La situazione è difficile, il governo ne è consapevole".

Pelle, la crisi e la politica: "Urso pronto al dialogo"

Il ministro disponibile ad incontrare rappresentanti del Comprensorio del Cuoio. L’annuncio di Petrucci: "La situazione è difficile, il governo ne è consapevole".

Dal distretto, in queste settimane, si sono moltiplicarti gli appelli sull’urgenza di fare presto. Perché la crisi morde. E sta già pesando sui posti di lavoro. Sono più di 200 i licenziamenti dall’inizio dell’anno nella filiera della pelle. "Siamo consapevoli da tempo della gravissima crisi che sta attraversando tutto il comparto moda e in particolare il distretto conciario – ha detto ieri, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci a margine della riunione dell’esecutivo nazionale –. Oggi ne ho parlato al Ministro del Made in Italy Adolfo Urso che si è reso disponibile a incontrare i sindaci ed i rappresentanti del Comprensorio del Cuoio".

"La situazione è difficile ed il Governo ne è consapevole, infatti il ministro ha convocato un primo tavolo nazionale sulla crisi della moda lo scorso 6 agosto dove è stato illustrato un primo pacchetto di risorse e interventi finanziari – ha aggiunto Petrucci –. La crisi si sta facendo sentire in modo consistente e per questo ho ritenuto opportuno far presente ad Urso la necessità di ascoltare le categorie e i lavoratori del distretto in modo da definire misure specifiche per superare questo difficile frangente". "Il Comprensorio del Cuoio è un’eccellenza internazionale, produce il 30% delle pelli italiane e il 98% del cuoio da suola a livello nazionale – ha concluso Petrucci – . Occorre sedersi ad un tavolo e trovare soluzioni condivise per affrontare il momento e tutelare la produzione e i posti di lavoro".

Una manciata di ore fa anche il presidente del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola, Michele Matteoli, proprio su La Nazione, ha lanciato l’allarme chiedendo alla politica di muoversi rapidamente perchè le aziende sono rientrate dalle ferie ed il lavoro c’è con il contegocce. Questa fase congiunturale – in essere omrai da un anno – richiede un intervento di sostegno concreto alla filiera in modo da tenere in piedi il sistema mettendolo in grado di reggere l’urto della crisi per essere pronto a cogliere quelli che saranno i primi segnali di ripresa. Che secondo gli analisti è ancora lontana. Si parla della primavera del 2025. Senza sostegni, in questi mesi, potrebbe esserci un vero e proprio stillicidio di posti di lavoro, ma anche di aziende.

Carlo Baroni