Piaggio, sciopero di Usb: "Sicurezza e precarietà. Ora vogliamo risposte"

La Rsu Usb indice sciopero a Pontedera per salario, sicurezza e precarietà. Critiche alla dirigenza Piaggio per mancanza di trasparenza sul futuro e nodi sull'occupazione.

Piaggio, sciopero di Usb: "Sicurezza e precarietà. Ora vogliamo risposte"

Piaggio, sciopero di Usb: "Sicurezza e precarietà. Ora vogliamo risposte"

Per oggi e per lunedì prossimo 1 luglio, la Rsu Usb indice 16 ore di sciopero per tutti i turni. Salario, sicurezza e precarietà i temi caldi. "Il 2023, come i precedenti, è stato un anno positivo per la dirigenza Piaggio, non solo per gli utili che da anni ingrassano le tasche degli azionisti, per i 112 milioni dati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy – dicono dal sindacato –, dati per aumentare la produzione dei motori elettrici negli stabilimenti italiani del Gruppo, piano di sviluppo di cui si parla sui giornali ma di cui non c’è un’ informazione formale alle organizzazioni sindacali, che dovrebbero essere informate sulle strategie a breve e lungo termine che la dirigenza intende intraprendere soprattutto per tutelare i lavoratori e le lavoratrici, motivo per cui come Usb abbiamo chiesto un incontro sia al Ministero che in Regione". I nodi sull’occupazione. "A Pontedera – proseguono – ci sono due linee ferme da mesi, nello stabilimento 3/4 ruote, dove è stato firmato da Uilm e Fim e Ugl un accordo di solidarietà, ci sono persone che da aprile non hanno mai lavorato e sono a casa con una costante perdita salariale. È stata fatta una campagna mediatica sulle assunzioni tacendo sul fatto che già dopo pochi mesi di lavoro escono i primi 150 contratti a termine, titoloni sui giornali quando entrano ma non si scrive mai che sono assunzioni usa e getta per pochi mesi. Giovani lavoratori a cui si promette un posto fisso che vengono buttati fuori dal ciclo produttivo. Si svecchia lo stabilimento di Pontedera, si perdono posti di lavoro senza reale reintegro, con un costante calo dei dipendenti, per questo non abbiamo firmato l’ennesima procedura di mobilità".