Piscina chiusa, divampa la polemica: "Santi doveva agire molto prima"

La coalizione civica di Volterra punta il dito: "Il deterioramento della struttura era nota da tempo"

Piscina chiusa, divampa la polemica: "Santi doveva agire molto prima"

La piscina comunale di Volterra è chiusa per una serie di problemi che necessitano lunghi e costosi interventi (foto d’archivio)

VOLTERRA

Come stanno le cose sulla piscina comunale? Se lo chiede la coalizione civica di Volterra che sulla chiusura definitiva della piscina ha presentato un’interrogazione. "Molti cittadini hanno iniziato a lamentarsi della chiusura del complesso di Fontecorrenti – scrivono –. La Coalizione Civica da mesi va ricordando al sindaco Santi che la piscina necessita di attenzione costante, a maggior ragione a scadenza (avvenuta) di contratto. Solo adesso l’amministrazione comunale dettaglia per mezzo stampa il piano per la riapertura della piscina comunale che punterebbe su fondi europei per finanziare interventi di efficientamento energetico". I tempi però porterebbero a un attesa lunga. "Il progetto, che sarà presentato il 16 settembre, avrà un responso solo a fine 2024 – continuano –. E se approvato, i lavori potrebbero protrarsi fino al 2026, salvo ritardi, che oseremmo dire scontati come sta accadendo per il parcheggio della Rems e il campo sportivo di Saline. Due anni e mezzo di attesa (minimo) rischiano di penalizzare gravemente cittadini, associazioni, dipendenti e l’intero tessuto sociale che gravita intorno al complesso di Fontecorrenti. Dunque si evidenzia l’ennesimo disservizio che contribuisce all’impoverimento sociale e che, data l’ormai nota inappetibilità residenziale della nostra città, non possiamo più permetterci". Nella risposta all’interrogazione l’amministrazione comunale dichiara di voler riaprire la piscina il prima possibile e che i lavori annunciati servono a far ridurre i consumi, al momento troppo elevati per qualsiasi gestore.

"La ricerca di fondi e gli interventi necessari – concludono – avrebbero dovuto procedere parallelamente al mantenimento del servizio, poiché il deterioramento della struttura era già noto da tempo. Non sono stati trasparenti riguardo alla chiusura definitiva della piscina, scegliendo di tacere per non compromettere la campagna elettorale. Anzi, per metterci a tacere, con la dimostrazione di una proroga imbonitrice di un mese (quella di giugno), deridendo i nostri segnali d’allarme".