L’infermiere si è trovato con la pistola puntata. "Addirittura con una pistola alla tempia", denuncia Simone Baldacci, coordinatore funzione pubblica Cgil Asl Toscana Centro. Una pistola poi risultata scacciacani, ma priva di tappo rosso. Fatto sta, che sul momento - da quanto ricostruito – l’operatore sanitario ha visto un revolver contro di lui. Il fatto è accaduto al centro La Badia di San Miniato, nella frazione de La Catena. Si tratta del centro di salute mentale dotato di ambulatori, casa famiglia, e anche laboratori per le attività dei pazienti.
Sono le 17,15 di mercoledì. Si presenta un soggetto – risultato essere un tossicodipendente, con precedenti di polizia – che non è paziente assistito dal centro. Un soggetto non noto, in quel momento, al personale. Nella stanza l’infermiere era solo quando è entrato l’uomo a cui è stata prenotata una visita. Poi lo stesso ha fatto richiesta di farmaci. "Una richiesta che non poteva essere accettata – spiega Baldacci – anche perché non possono essere dati in mancanza di una prescrizione medica. Sul momento, da quanto mi hanno detto i colleghi, il soggetto è rimasto tranquillo e la situazione non presentava particolari criticità". Poi, però, nel giro di poco, qualcosa è cambiato. "L’uomo esce – aggiunge Baldacci – e rientra. Impugnando una pistola". "L’ha puntata alla tempia dell’infermiere – prosegue il sindacalista – dicendo “Ora vediamo se me li dai o no“. Immediatamente è stato dato l’allarme e sono intervenuti i carabinieri". In breve i militari dell’Arma lo hanno trovato, fermato e arrestato in flagranza di reato con l’accusa di tentata rapina. L’uomo, usando la minaccia dell’arma, aveva cercato di ottenere il farmaco Rivotril che, comunque, non era disponibile. A seguito dell’intervento di un’altra infermiera il soggetto si era dato alla fuga. Ma i carabinieri, appunto, dopo una rapida ricerca, lo hanno trovato mentre usciva di casa insieme al padre. Ora è in carcere a Pisa, su disposizione del pubblico ministero.
A seguito delle perquisizione personale e domiciliare i militari di San Miniato hanno sequestrato: una pistola scacciacani priva di tappo rosso (ritenuta l’arma utilizzata per la tentata rapina), con caricatore contenente cinque cartucce a salve (di cui una già esplosa), occultata nella tasca frontale del giubbotto dell’arrestato; dieci grammi di hashish, suddivisi in quattro bustine, occultate in un pacchetto di sigarette custodito nella tasca dei pantaloni; ulteriori trenta grammi della stessa sostanza stupefacente, occultati all’interno di un armadio nella camera da letto. Sequestrato anche materiale per il confezionamento di stupefacenti e una bilancina di precisione.
Questo grave episodio, secondo il sindacato, sottolinea ancora una volta la problematiche di sicurezza alle quali sono esposti gli operatori. "Nel caso specifico de La Badia – aggiunge Baldacci – la questione è molto seria. Siamo in presenza di una struttura importante che è posta, peraltro, in un luogo per certi versi isolato. Ma soprattutto non c’è traccia di personale addetto alla sicurezza. Qui c’è bisogno di guardie giurate, almeno nelle ore in cui il centro è aperto". "Anni fa fu fatta la scelta di non istallare telecamere di videosorveglianza – prosegue il coordinatore funzione pubblica Cgil Asl Toscana Centro –. Ma c’è di più: ottenemmo che fossero installati sotto le scrivanie pulsanti di allarme, quindi un ausilio di grande importanza specie se rapportato ad episodi come quello che è accaduto mercoledì pomeriggio. Ecco, i pulsanti furono installati. Ma non sono mai stati collegati alle forze dell’ordine".
Carlo Baroni