Pontedera, 05 agosto 2014 - «LE CARTELLE pazze non sono colpa nostra». Lo rivendica Giovanna Alessio, direttrice regionale dell’Agenzia delle Entrate, che entra con decisione nella polemica sulle ormai famose e contestatissime bollette con cui la Geofor ha chiesto il pagamento, con interessi, di bollette arretrate dei rifiuti che però sono risultate, almeno in gran parte già pagate. La questione sta coinvolgendo Geofor, Comune, Poste, Banche e Agenzia delle Entrate ma soprattutto costringe i contribuenti a ricerche di ricevute e a fare file agli sportelli Geofor.
Il presidente Geofor, Paolo Marconcini, ha già spiegato che «l’utilizzo del modello F24 per il pagamento è stato imposto dal legislatore ed è stato questo strumento inadeguato a indurre in errore l’utente. Strumento inadeguato tanto che l’agenzia delle entrate ha creato il modello F24 “semplificato”, che però va compilato manualmente, a differenza del vecchio Mav, che invece fa parte di una rete telematica collaudata e in funzione da decenni. Ora ci possono facilmente essere errori manuali — da dichiarato Marconcini — che i sistemi informatici rilevano come mancato pagamento. A questo va aggiunto, e l’abbiamo preannunciato negli incontri con i comuni, che il software delle poste e di alcune banche, non è stato aggiornato...».
Insomma Marconcini non esclude una rete di possibili errorri. Ma la direttrice dell’Agenzia Toscana delle Entrate ribatte che «i comuni hanno a disposizione con cadenza settimanale i dati analitici dei pagamenti effettuati dai contribuenti, compresi codice fiscale e identificativo dell’operazione. Ma in mancanza di quest’ultimo, l’abbinamento dei pagamenti può avvenire utilizzando soltanto il codice fiscale che identifica in modo univoco chi ha effettuato il pagamento».