
ALLARME Il cane ucciso a Lari da una polpetta avvelenata e un veterinario durante una visita
Pontedera, 18 febbraio 2015 - Avvelenamento da stricnina. È il sospetto tremendo che si annida dietro la morte di una cagnolina avvenuta a Ripoli di Lari lunedì scorso. Il pincher nano è stato stroncato da dolori lancinanti dopo aver mangiato una polpetta ‘contaminata’. Lanciata al di là di un cancello, addirittura nel giardino privato di un’abitazione. «Il nostro cucciolo ha trascorso l’intera giornata di venerdì all’aperto nel cortile di casa – racconta Emanuela Bacci –, dunque non può aver trovato altrove la sostanza letale. Quando è rientrato era in preda alle convulsioni, sbatteva la testa contro il muro». Quindi la corsa da un veterinario di zona e la diagnosi che non lascia speranza, dopo quattro giorni di agonia. «I sintomi avallano l’ipotesi di un avvelenamento da stricnina. Gli organi sono stati bruciati dal veleno, ha sofferto tantissimo – aggiunge la donna –. Ci chiediamo chi possa aver avuto il coraggio di compiere una simile atrocità».
Ecco il vaso di Pandora che si apre. Spuntano casi di aggressioni, più o meno gravi, verso gli amici a quattro zampe di tutta la Valdera. E oltre. A Fornacette, nel weekend, il ritrovamento di polpette con chiodi e pezzi di vetro che non hanno fatto vittime soltanto grazie alla prontezza della proprietaria di un cane che ha salvato il proprio animale – e quello di altri passeggiatori – gettando nella spazzatura i diabolici bocconcini, messi lì da qualcuno «col chiaro intento di far male».
Poi casi di gatti impallinati dai soliti ignoti nei pressi di Pontedera. Alla Rotta due mici in preda ad agghiaccianti e misteriose crisi epilettiche. «Uno dei due è morto – spiega il veterinario Alessandro Soldani dell’omonimo ambulatorio di Pontedera –. I due gatti appartenevano alla stessa persona, quindi provenivano dalla zona medesima. Hanno mostrato sintomi riconducibili molto probabilmente ad una intossicazione. È verosimile immaginare che abbiano ingerito delle polpette avvelenate o comunque del cibo ‘infetto’». E ancora, a Volterra il caso di un cane che ha inghiottito dei chiodi. «Quest’ultimo episodio – aggiunge il dottor Soldani che ha soccorso anche questo esemplare – è più particolare degli altri perché è legato alla ‘consueta’ guerra tra tartufai. Durante il periodo di raccolta, infatti, alcuni cercatori pensano bene di disseminare i boschi di queste malefiche trappole per scoraggiare la concorrenza. Un’abitudine ricorrente e davvero vergognosa». A Treggiaia, infine, altre polpette farcite di metallo e vetro. L’intervento di una ragazza ha impedito ad un cane di mangiare il bocconcino killer, evitando così danni irreparabili. Le autorità hanno fatto il resto, effettuando un sopralluogo e ripulendo l’area entrata nel mirino dei vandali.