Ponsacco, 8 marzo 2017 - «Ponsacco mi ha ispirato». Il divano-orso dell’Edra è l’attrazione più ricercata del Salone del Mobile di Milano. Perfino il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è seduto sulle sue inedite comode forme. «La leggenda dell’orso del mio paese – racconta Valerio Mazzei, titolare del marchio internazionale ma anima ponsacchina – mi ha ispirato in questa realizzazione. Per questo ho deciso di donare un divano al Comune e quindi a tutta la collettività».
Dall’arte dell’Edra al “Classico” ponsacchino. Gli anni tenebrosi sono spettro che si agita alle spalle ma il firmamento appare più sereno. «Abbiamo vissuto due giorni d’altri tempi – commenta Oseo Barnini –. In Russia sembrava che il mobile tradizionale fosse morto. E invece il mercato si è ripreso». Così il sentiero si è biforcato: le aziende portano avanti il Classico (“che comunque non finirà mai”) e ora anche il déco. «Noi piccoli imprenditori – analizza Alessandro Socci – dobbiamo ambire ai clienti di altissimo rango. Se proviamo a competere nella grande distribuzione non abbiamo possibilità». E allora l’acquirente può essere la moglie del viceministro della Cecenia o qualche magnate dell’ex Urss. «Abbiamo aperto uno showroom in Iran – prosegue il viaggio nel mondo Stefano Bacci -. Quest’anno non abbiamo visto molta gente ma la clientela non è mancata. Sono tornati anche gli americani».
E poi i cinesi, molti, moltissimi. «Anche se il Déco – è il pensiero di Renzo Ancillotti di A.R. – piace soprattutto ai paesi del centro-Europa». E per sfruttare al massimo il Made in Italy ecco che i mobili sono accompagnati da lampadari con ventri di Murano. E poi spazio ai tessuti: dalla pelle ai tappeti. Quelli di Antonella Dolfi di Mobili Chiarugi, sono personalizzabili in toto. «A tuo figlio piace il golf? – spiega –. E noi siamo in grado di fornivi una moquette a tema. Ecco allora che la flessibilità conquista. Perfino Lele Mora, nei giorni scorsi, ci ha fatto i complimenti».
C’è chi, invece, come Grilli ha puntato sul New Classic: «Un genere che piace anche agli italiani». «Finalmente non siamo più dipendenti soltanto dalla Russia» sorride Daniele Salcioli della Signorini & Coco. “L’importante – chiosa Stefania Volpi dell’azienda Alta Moda – è tornare ad osare. Qui vi sono centinaia di espositori: ecco perché dobbiamo differenziarci partendo da ciò che ci rende unici. Nel nostro caso le meraviglie di Camugliano che ci ispirano ed entrano dentro le nostre creazioni”. Con una nuova consapevolezza: il mobile che vive, nelle ormai selezionate aziende rimaste, è in ripresa.