Ponte della Botte. FdI: "Ritardi inspiegabili"

Il Ponte della Botte causa disagi a Calcinaia e Vicopisano. Fratelli d’Italia chiedono ristori per le attività penalizzate dal ritardo dei lavori. La Provincia e i sindaci si attivano per ottenere aiuti dal Governo e dalla Regione.

Ponte della Botte. FdI: "Ritardi inspiegabili"

Il Ponte della Botte causa disagi a Calcinaia e Vicopisano. Fratelli d’Italia chiedono ristori per le attività penalizzate dal ritardo dei lavori. La Provincia e i sindaci si attivano per ottenere aiuti dal Governo e dalla Regione.

"Finalmente il presidente della Provincia e i sindaci di Calcinaia e Vicopisano hanno capito che devono chiedere i ristori per le attività penalizzate dal ritardo". Sono le parole di Matteo Becherini, Elisa Venanti, Mario Palmieri e Gian Matteo Giorgi di Fratelli d’Italia Calcinaia e Vicopisano che hanno unito le voci per un tema comune che li tocca da vicino: i lavori di manutenzione del Ponte della Botte. L’attraversamento sull’Arno è off limits e oltre a causare pesanti disagi al traffico, crea danni alle attività della zona. "Apprendiamo – scrive FdI – che tutti si stanno infatti adoperando per chiedere i ristori per le attività commerciali penalizzate dalla chiusura del ponte. E’ importante chiarire che nessuno si sarebbe mai opposto ai lavori sul Ponte della Botte a discapito della sicurezza dei cittadini, diversamente viene contestato l’improvviso allungamento dei tempi di lavorazione e la prevista riapertura all’inizio del 2025 a causa dall’inspiegabile indisponibilità dei materiali a lavori già avviati. A nostro avviso e in considerazione della strategicità che l’infrastruttura riveste nella viabilità statale i materiali sarebbero dovuti essere già disponibili all’apertura del cantiere. Per quanto riguarda i ristori, già il 2 agosto scorso era stato chiesto al presidente Angori, tramite un’interpellanza a firma della consigliera di Fratelli d’Italia Serena Sbrana, "se sono previste misure di indennizzo per le attività commerciali e in base a quali criteri", ricevendo come risposta che "le norme non prevedono tra le voci di somme a disposizione del quadro economico simili forme di contribuzione“. Quindi, se già si sapeva anche prima dell’interpellanza che la Provincia non avrebbe potuto erogare indennizzi, perché solo il 12 settembre si è deciso di procedere alla formale richiesta al Governo e alla Regione?".