CARLO BARONI
Cronaca

L’ex brigatista Curcio fa lezione a Lari. Coro di indignazione dal centrodestra

Buscemi (Forza Italia) e Fracassi (Fratelli d'Italia): «Dopo Schettino, il terrorista. Solidarietà alle vittime»

Renato Curcio, con la barba, accanto a Gallinari in una foto dell'epoca

Renato Curcio, con la barba, accanto a Gallinari in una foto dell'epoca

Pontedera, 10 agosto 2014 - TRENT’ANNI dopo Renato Curcio è un manager. È il direttore editoriale di una casa editrice lanciata quando lui era ancora in carcere e poi in semilibertà. Per un ventenne di oggi, il suo, è un volto come tanti. Chi ha superato i quaranta ricorda bene almeno i titoli dei telegiornali che parlavano di lui. Da anni, del tutto libero, Curcio gira con con i libri del suo catalogo per fare presentazioni, ma non riesce a togliersi di dosso quel che è realmente e ciò che rappresenta per l’Italia e gli italiani: l’ideologo e uno dei fondatori delle prime Brigate Rosse. E spesso, ovunque vada, seguono polemiche. 

COPIONE che si ripete a Lari, paese a due passi da quella Pisa che ha vissuto capitoli drammatici dell’ultimo rigurgito della lotta armata di cui quest’uomo dai capelli ormai bianchissimi, è un nome simbolo. Lotta armata che, già prima del suo arresto, aveva compiuto azioni e rapimenti prima di mettere a ferro e fuoco il paese. Una volta dietro le sbarre i gruppi di seconda generazione dettero il via ad una massiccia escalation di attentati e omicidi. Fino alla strage di via Fani e all’uccisione di Aldo Moro. Curcio rivendicherà questa e tutte le azioni compiute dai compagni armati fino a metà degli anni ’80. La sua nuova vita però è fatta di libri. Sono loro a portarlo su e giù per il Bel Paese. A Lari arriva stasera alle 18 grazie alla «Festa Rossa» con «Il lavoro e la Morte» nello spazio «Sandro Pertini» di Perignano.

RICCARDO Buscemi, vicepresidente vicario del consiglio comunale di Pisa ed esponente di Forza Italia, attacca: «Chissà quanti dei giovani che andranno alla festa e si troveranno ad ascoltarlo sanno che quel signore che parla loro di temi così attuali, come l’immigrazione, il razzismo, il lavoro. E’ stato protagonista degli anni di piombo, anni responsabili dell’assassinio di poliziotti, carabinieri, giornalisti, sindacalisti, dirigenti dello Stato, politici». «Penso che dovrebbe esserci un’ondata di indignazione collettiva — prosegue l’esponente azzurro —. Invece le nostre comunità assistono svogliatamente alla presenza inopportuna di Renato Curcio, senza reagire, assistendo distrattamente all’ospitalità a lui concessa dagli organizzatori Io, nel mio piccolo, sono fortemente indignato e invito tutti ad indignarsi e a reagire».

LUCA Fracassi, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale aggiunge: «L’amara riflessione è che l’Italia sia diventato quello strano paese in cui tutti si indignano per una lezione di Schettino all’Università, scatenando una bufera che ha visto coinvolti il ministro dell’istruzione fino all’ultimo commentatore social, ma accetta con indifferenza che a salire in cattedra siano, ancora nel 2014, quei cattivi maestri che nulla hanno da insegnare alle nuove generazioni». Tant’è.