Pontedera, 19 aprile 2021 - A tre giornate dalla fine del campionato e con la squadra ormai prossima alla qualificazione ai play off di serie C, per il Pontedera è tempo di bilanci. Tra tutti i soci il più autorevole a parlare delle delicate questioni riguardanti costi e gestioni è Paolo Pastacaldi, che quotidianamente ha il termometro della situazione economica del club.
Pastacaldi, si sta chiudendo il primo anno con la «nuova» dirigenza. Com’è andata? "Sotto il profilo umano si è creato un bel gruppo che si è cementato col passare dei giorni. Adesso c’è un buonissimo affiatamento fra i soci ai quali si unisce la vicinanza dell’amministrazione comunale, la cui presenza ricopre un ruolo fondamentale".
Andiamo alla voce budget e bilancio? "Il budget iniziale è stato quello dello scorso anno, ma rispetto alla stagiona passata ci sono state uscite maggiori. Per la prima volta chiuderemo il bilancio con una passività nonostante il tesoretto che ci era rimasto e la decisione, dolorosa per noi e per i tifosi, presa a luglio di rinunciare ai play off". C’è da preoccuparsi? "No. Perché non si tratta di una cifra tale da non farci andare avanti. I soci già a marzo hanno provveduto ad una ricapitalizzazione per far fronte all’incremento di spese ottemperando al rispetto di quei parametri che sono periodicamente monitorati dalla Co. Vi. So. C.. E adesso valuteranno le migliori soluzioni per la gestione del passivo". Con quali modalità? "A giugno ci sarà una ridistribuzione tra i soci delle quote ancora in capo a chi non partecipa più alla vita attiva del Pontedera e che ammontano a circa il 15% del totale. A quel punto ognuno si impegnerà in base alla percentuale di quote di cui sarà in possesso". Ci ricorda da chi è composta la società? "I soci sono Piero Gradassi, che è anche il presidente, Vito Consoloni, Marcello Pantani e Rossano Signorini, i quattro che hanno depositato la fideiussione, oltre a Simone di Bella, Stefano Lucchesi, Emilio Montagnani e al sottoscritto". A cosa è imputabile questo sforamento di budget? "Due sono state le voci che lo hanno determinato: una il Covid e l’altra è relativa al minutaggio. Nel primo caso l’esborso complessivo per tutto ciò che comprende tamponi, strutture prese in affitto per gestire gli isolamenti in caso di positività, visite e via dicendo, è leggermente superiore a 200mila euro. Mentre si può stimare in circa 120mile euro la perdita sull’ammontare del minutaggio previsto, derivata dalla variazione delle regole federali in corso d’opera. Una decisione contro la quale, insieme ad altri club, avevamo fatto ricorso, ma dopo la bocciatura ai tre gradi di giudizio adesso dobbiamo decidere, come Pontedera, se rivolgerci al Tar". Il ripi anamento del debito previsto per il prossimo anno inciderà sulla costruzione della squadra? "No. Cercheremo maggiori introiti, magari avvicinando la città, e si potrà rinunciare ad alcune cose. Ma non sull’aspetto tecnico e sul benessere della squadra".