La vicenda-Lecco ha fornito la spinta per allargare l’orizzonte sulla situazione stadi in Serie C. Come noto domenica scorsa la formazione lombarda – nella quale militano gli ex granata Pinzauti e Melgrati – ha conquistato la promozione in Serie B battendo il Foggia nella doppia finale dei play off. Tuttavia nella documentazione presentata per l’iscrizione che scadeva appena due giorni dopo, il club non sarebbe riuscito ad indicare lo stadio dove giocare perché il suo non è omologato per disputare la B e ora sta fortemente rischiando l’esclusione. Secondo i criteri per le infrastrutture, tra le varie richieste c’è che la capienza minima di un impianto per giocare la B deve essere di 5.500 posti (mentre è di 1.500 per la C) e il Rigamonti-Ceppi ne ha 4.997. Così siamo andati a vedere quante tra le 60 società di Serie C si sarebbero trovare nelle condizioni del Lecco. Considerando una terza serie già definita per la prossima stagione, ossia senza Pordenone e Siena e con dentro Mantova e Atalanta under 23, il quadro è piuttosto sconfortante: 24 su 60, quindi il 40%. E tra quelle non in regola c’è chiaramente il Pontedera con il suo Mannucci, che è omologato per "soli" 2.700 posti. Curiosamente (ma non è un dato che sorprende) i club che in caso di promozione in B dovrebbero giocare in un altro stadio diminuiscono scendendo dal nord al sud. Nel girone A i fuori norma sono infatti dodici, nel B sette e nel C cinque. Nel girone centrale, ancora teorico ma comunque verosimile, l’impianto pontederese è quartultimo come capienza, addirittura il 50esimo nella categoria.
Più piccoli nel girone B ci sono solo gli stadi del neopromosso Pineto (che infatti andrà a giocare a Pescara), omologato per 1.000 posti, e quelli dell’altra neopromossa Sestri Levante (che infatti giocherà a Carrara) e della Recanatese, omologati per 1.500 posti. Sopra al Mannucci, ma non in regola per giocare la Serie B, arrivano lo stadio dell’Olbia, con 4.000 posti, della Vis Pesaro, con 4.898 e del Gubbio con 5.300. Giusto per curiosità, il più capiente del girone è quello dell’Ancona con 23.976 posti, mentre nell’intera Serie C il record è del Franco Scoglio di Messina con 38.722. Questo per dire che quando a Pontedera si sogna la Serie B bisogna sapere che c’è da fare i conti anche con queste regole. Un ipotetico salto di categoria significherebbe dover fare lavori di grossa entità allo stadio per raddoppiarne (anzi, pure qualcosa di più) la capienza e questo nel frattempo (almeno un anno) comporterebbe la disputa del campionato altrove magari a Pisa piuttosto che a Empoli o Carrara. D’altra parte anche impegnarsi economicamente in un’opera simile quando la media casalinga delle presenze pontederesi non arriva a 400 non è certo invogliante....
Stefano Lemmi