
I carabinieri (Fotocronache Germogli)
Pontedera, 19 dicembre 2020 - Si terrà oggi in carcere, davanti il gip del tribunale di Pisa, Giuseppe Laghezza, l’udienza di convalida dell’arresto del 22 gambiano finito in manette per il tentato stupro a Pontedera. Il giovane, assistito dall’avvocato Roberto Nocent, era stato condannato pochi giorni fa sempre per una violenza sessuale: un anno e mezzo per aver palpeggiato una ragazza, a Pisa, davanti un market in zona piazza Santa Caterina che era intenta a guardare il cellulare nell’attesa del fidanzato. Anche in quel caso l’uomo venne arrestato dopo pochi minuti dai carabinieri. Il giorno della sentenza venne rimesso in libertà – dopo cinque mesi di custodia cautelare – con il solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’indagine sul tentato stupro di Pontedera è coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Giovanni Porpora. Oggi il gambiano, se lo riterrà, potrà rispondere alle domande cercando di spiegare le ragioni del suo gesto così grave. Intanto, tra esasperazione e pacatezza il quartiere della stazione ieri si è risvegliato con un po’ di timori in più, dopo un caso che ha riacceso le preoccupazioni nei residenti che vivono nella zona. "A me personalmente non è mai successo niente di particolare – chiarisce subito il residente Mario Badalassi – detto questo alcune criticità per chi vive qui ci sono. Dal giro della droga alla sporcizia che queste persone lasciano in giro ogni giorno. E poi i bisogni che fanno ovunque, senza ritegno".
"Vivo la zona quotidianamente anche se non ci abito – dice Katia Terreni dell’estetica sotto i portici – per fortuna non ho mai assistito a fatti pericolosi ma, soprattutto nelle ore serali, il clima è pesante. La mia è una clientela femminile e molte di loro preferiscono venire di giorno, evitando di venire con il buio".
Una situazione che fa cambiare anche le normali abitudini. "In alcune ore del giorno, soprattutto dalle 14 in poi iniziano a formarsi gruppetti di persone che bevono e fumano – spiega Florian Halus che da 12 anni vive qui –. Mia figlia ad esempio dal pomeriggio in poi evita di uscire con il cane, preferisco andarci io". I giovani hanno meno paure degli anziani.
"Un po’ di timore a vivere qui c’è – racconta Valentina Malloggi mentre va a trovare i genitori –. Quando abitavo qui conoscevo la situazione ed ero tranquilla, giorno e notte, non ho mai avuto problemi e non ho mai ricevuto commenti o apprezzamenti ma al tempo stesso capisco timori e preoccupazioni di chi ci vive e non si sente al sicuro". Le telecamere di sorveglianza qualcosa hanno migliorato.
«La sera abbiamo paura ad uscire per portare fuori il cane – dice Tatiana Bahkhayeva che vive in questi palazzi da dieci anni – ci sono gruppi di ragazzi che prendono da bere nei negozi vicini, spesso si ubriacano e fanno i bisogni ovunque. Se gli dici qualcosa rispondono male. Da quando ci sono le telecamere qualcosa è migliorato, ci sentiamo più sicuri". Tutti chiedono maggiori controlli. "Possono capitare a volte piccoli episodi spiacevoli – dice Costantino Bradulet –. L’ultima volta ad esempio un ragazzo ha provato a portare via un carrello della spesa per prendersi la monetina. Non è una situazione intollerabile ma devo dire che servirebbe più attenzione".