Dopo lunga trattativa, la fine di dicembre ha portato alla sottoscrizione, tra Cassa di Risparmio di Volterra e sindacati, dell’accordo sul premio aziendale per l’anno 2024. Il premio sarà erogato a tutti i dipendenti a tempo indeterminato in forza al 31 dicembre 2024 e presenti alla data di erogazione, con un calcolo proporzionale per part-time e assunti durante l‘anno. Gli importi saranno differenziati in base al livello di inquadramento, con le modalità di ripartizione utilizzate per il premio 2023. Questa struttura, definita sulla base di condizioni straordinarie, sarà valida esclusivamente per il 2024 e non costituirà un precedente per i premi futuri. Le parti hanno concordato che la struttura del premio aziendale 2025 sarà oggetto di una revisione valutando in via prioritaria una sua riformulazione nell’ambito delle previsioni normative del "premio variabile di risultato" previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, una soluzione che consente di coniugare il premio aziendale con il salario incentivante.
"L’accordo rappresenta, di fatto, una soluzione d‘emergenza e transitoria che abbiamo deciso di accettare unicamente per senso di responsabilità verso i colleghi che ne sarebbero stati altrimenti esclusi. Vi sono alcuni aspetti, fortemente voluti dalla controparte, che non ci convincono affatto - spiegano le sigle sindacali First Cisl, Fisac Cgil, Fabi e Uilca - L’introduzione del cosiddetto cancello che esclude completamente l’erogazione del premio aziendale in caso di utile lordo di bilancio al netto delle prestazioni straordinarie (Ulb), inferiore a 3 milioni di euro (nel 2023 era solo necessario che fosse positivo) è una delle novità introdotte in corsa dall’azienda. L‘accordo lega parte del premio a parametri di produttività che, allo stato attuale, appaiono fuori portata. L‘azienda non può scaricare sui lavoratori la responsabilità di obiettivi difficilmente raggiungibili senza assumersi il compito di migliorare l‘organizzazione. L‘accordo prevede l‘obbligo di fruire interamente di ferie e festività soppresse 2024 per accedere al 15% del premio totale".
"A nostro avviso - prosegue la nota dei sindacati - si tratta di una formulazione eccessivamente rigida, considerando che l’accordo è stato siglato a fine anno. Firmare un accordo a dicembre invece che a giugno, come ci era stato promesso, e ben lontano da aprile 2024 come previsto dal Ccnl, significa infatti non concedere ai lavoratori la possibilità di recuperare in modo adeguato le proprie ferie non ancora fruite. Pur esprimendo parziale soddisfazione per il raggiungimento, seppur in extremis, di un obiettivo importante per tutto il personale, teniamo a evidenziare il contesto di grande sofferenza in cui è stata chiusa la trattativa, in un momento particolarmente delicato e di forte impegno di tutto il personale".
I.P.