
Verso un protocollo d’intesa per avviare una collaborazione più stretta tra realtà che hanno come obiettivo la valorizzazione del tartufo e del turismo
San Miniato insieme a Pieve Torina, Alba e il Molise. E’ la dorsale appenninica del tartufo, una rete dei territori che sono in prima fila nella promozione del Re dei Boschi. Il tartufo è un simbolo con una potenzialità enorme: Alba e San Miniato insegnano, sono città che hanno saputo costruire una straordinaria narrazione intorno a questa perla preziosa che la natura regala. Facendo squadra in quattro si possono raggiungere ulteriori risultati. L’accordo c’è, ed è stato messo a punto a Tipicità, il grande festival di Fermo che celebra il “tipico” ed al quale hanno preso parte oltre centomila visitatori. Il protocollo d’intesa è vicino. All’evento era presente il sindaco di San Miniato Simone Giglioli.
Sindaco, un altro passo avanti per la promozione della più preziosa risorsa naturale di questa terra "Proprio così. Una nuova collaborazione che ha molteplici obiettivi. Stileremo anche un protocollo d’intesa ad hoc, ma le basi ci sono tutte per andare alla firma. Questo incontro che abbiamo fatto a Tipicità, una manifestazione di grande rilievo, è assolutamente importante".
Cos’è questa dorsale appenninica del tartufo? "San Miniato e Alba, che hanno lavorato a fondo in questi anni, per una promozione a trecentosessanta gradi, si alleando con a Pieve Torina e Molise. Insieme saremo una squadra in nome dal tartufo, con scambio di esperienze, iniziative comuni, una collaborazione più stretta tra realtà che hanno come obiettivo la valorizzazione di un patrimonio che non solo è legato alla gastronomia ma che esprime fortemente una connotazione culturale e sociale".
Un obiettivo nella strategia del tartufo tutto l’anno che state portando avanti? "Non solo, un obiettivo che rientra nella scelta, che riteniamo fondamentale, di valorizzare il nostro prodotto, la sua tradizione, i suoi eventi, anche fuori dai confini della regione. Questo potrà avere riflessi significativi sul turismo perché ci consente di promuovere biodiversità, benessere, cultura, tutto sotto l’egida del tartufo, il prodotto principe del territorio. Che ha la forza di attrarre un turismo consapevole e ricercato, se ci aggiungiamo,anche la messa in rete di iniziative condivise con le altre terra del tartufo". Sono tutti concetti questi alla base dell’accordo che fa capo alle scommesse già vinte nelle quali il tartufo si pone come attrattore e attrattiva.
Carlo Baroni