Ponsacco (Pisa), 28 dicembre 2021 - "Fare politica in parrocchia, usando il presepe e Gesù bambino pur di attaccarmi, è davvero cosa triste. Buon Santo Natale a tutti, nessun escluso". A parlare così, rigorosamente via social, è l’ex ministro degli Interni Matteo Salvini. Il leader leghista ha commentato con queste parole il presepe allestito nella chiesa di Ponsacco da don Armando Zappolini. Ogni anno il tema della natività di don Armando prende spunto dalla cronaca, dagli eventi della contemporaneità, da temi sociali.
E quest’anno l’argomento è l’ipocrisia dell’Europa. Che se da una parte professa le proprie radici cristiane dall’altra non fa niente per intervenire sul dramma dei migranti, siano coloro che attraversano il Mediterraneo o chi cerca di lasciarsi alle spalle la Bielorussia per arrivare in Europa. Anzi dove può costruisce muri, separazioni fisiche o immateriali tra la speranza di salvezza di chi tenta di superarli e gli altri, chi ha avuto soltanto la fortuna di nascere dall’altra parte. Il parroco di Ponsacco se la prende con chi ostenta simboli religiosi, ma nei fatti è incoerente con il messaggio che dà. Ed è proprio qui che si inserisce il dibattito politico, nei confronti di quella destra che difende le tradizioni e le radici. Non fa nomi don Armando anche se le immagini che evoca ci ricordano fatti e parole di alcuni politici italiani.
"La difesa dei nostri valori cristiani – aveva spiegato don Armando – non passa nella difesa formale delle tradizioni ma nella difesa di ciò che il Vangelo dice. Una denuncia necessaria nei confronti di chi in nome delle radici cristiane dell’Europa fa qualcosa di completamente opposto al Vangelo. Oggi Gesù nasce tra due volti disperati di uomo e di donna che cercano di portare loro stessi e i figli in salvo". Concetti spiegati quando ha svelato il suo presepe e scritti nei pannelli informativo che accompagnano l’allestimento. Nessuna risposta invece nei confronti di Salvini. Non è la prima volta che il leader del Carroccio commenta e dà in pasto al popolo del web uno degli allestimenti provocatori di don Armando. Era già capitato nel 2018. "Pensavo di aver visto tutto - scrisse l’allora ministro Salvini –. Questo prete mette Gesù... nella spazzatura, contro "le ruspe nei campi Rom, i porti chiusi, la gente abbandonata. Roba da matti. Forse, più che fare il sacerdote doveva mettersi in politica. Chissà se i parrocchiani sono contenti".
In quell’occasione un grande cassonetto nero aveva sostituito la capannuccia. La spiegazione? Gesù è tra gli ultimi tra i reietti, tra gli scarti della società, nell’umanità scartata, e quindi in un cassonetto della spazzatura.