CARLO BARONI
Cronaca

Pubblicità osé in palestra: tolto il manifesto dopo le polemiche

Ponsacco, lo slogan prometteva un lato b da favola. Con termini che non sono piaciuti

Una palestra

Ponsacco, 26 settembre 2019 - Il manifesto pubblicitario che a caratteri cubitali prometteva un lato B da favola alle donne non c’è più. Ha lasciato il centro commerciale della galleria Corte Nuova a Ponsacco.

Il titolare della palestra Gym Tonic, Valerio Chiavaccini, ha deciso di rimuoverlo, dopo che lo slogan – «Ti facciamo un c**o così!» – era finito nel ciclone della polemica sessista e quindi nel mirino della Commissione Pari opportunità di Pisa che, a sua volta, aveva segnalato la questione ai colleghi di Firenze.

«C’è stato troppo rumore – spiega Chiavachini – e mi è sembrato opportuno toglierlo, non perché mi sembrasse sbagliato. Ma è anche un modo per chiudere ogni ulteriore strascico di polemiche che non mi sarei mai aspettato anche perché, ripeto, è una campagna assolutamente non nuova ma in piedi da due anni».

«In questa vicenda, che onestamente mi sorpreso, ho evitato ogni commento, anche sui social – aggiunge il titolare del centro –. E ho invitato anche molti clienti a fare lo stesso, come me, a non alimentare tutto questo polverone». I più hanno fatto così. Alcuni, sui social, non si sono trattenuto ad un commento.

«Cosa dire di più? – prosegue Chiavacchini – - C’era solo quel manifesto, quello che ho tolto, non ce n’erano altri in giro perché era una campagna pensata per il territorio, diciamo ponsacchina, quindi anche con uno slogan ponsacchino che è stato interpretato in modo sbagliato. Tutto qui».

Nel manifesto c’era anche un marchio ed un riferimento al Coni. Chiavacchini spiega: «siamo associati Asi (associazioni sportive sociali italiane) che è unente di promozione riconosciuto dal Coni – aggiunge –. nelle nostre campagne, cartacee e social, noi dobbiamo riportare questo legame. In questa come in tutte le altre. Comunque se fossero venuti direttamente da me a chiedere spiegazioni o anche a protestare avrei spiegato loro le ragioni e la filosofia di quel manifesto e delle immagini che riportava». Cosa resta? Qualche volantino in giro e, ovviamente, la promozione sui social che era partita da ben più tempo che scoppiasse la polemica. Ora quindi può tornare la pace nella cittadina del Mobile dove per quarantott’ore almeno ha infuriato la polemica sessista intorno al potenziale futuro di molti lati B.