Nessuna connessione tra il possesso di un documento di identità falsificato e l’associazione finalizzata alla commissione di furti e rapine. Così la Corte di Cassazione ha negato il riconoscimento della continuazione – finalizzato ad uno sconto di pena – passando definitivo il pronunciamento della Corte d’appello (in funzione di giudice dell’esecuzione) a carico di Ferdinando Lentini, 63 anni, per i reati accertati in due sentenze definitive: la prima, di condanna per i reati di associazione a delinquere (dal gennaio 2015 all’agosto 2016), due rapine aggravate, commesse il nel 2016 a Pontedera e a Livorno, porto e detenzione di arma comune da sparo, e unfurto aggravato.
CronacaRapina aggravata Niente "sconto"