
Vertice a Pisa: "Santa Croce e Castelfranco disponibili a sostenere le spese"
Passi significativi per salvare l’ufficio del giudice di pace di piazza Bonaparte che rischia la chiusura. Una vicenda che da settimane è al centro di varie iniziative e incontri per trovare una soluzione che eviti la perdita del presidio di giustizia che ha competenza su tutto il Comprensorio del Cuoio. Ora c’è uno spiraglio e una possibile soluzione: Castelfranco di Sotto e Santa Croce hanno dato una disponibilità a sostenere parzialmente i costi del personale. E’ l’esito della riunione a Pisa in tribunale tra i quattro sindaci del comprensorio del Cuoio, il presidente dell’ordine degli avvocati Paolo Oliva e la presidente del tribunale Beatrice Dani. Le questioni da affrontare erano varie, tra le principali come garantire la presenza di due impiegati al giudice di pace messi a disposizione dalle municipalità e verificare se ci sono due dipendenti disposti ad essere distaccati all’ufficio giudiziario. "L’incontro è stato sicuramente produttivo – spiegano Giannoni e Mini –, abbiamo ribadito che siamo disponibili a compartecipare alle spese per tenere aperto l’ufficio del Giudice di pace in base alla capacità economica e di personale dei nostri municipi. Il nostro obiettivo era di non lasciare San Miniato da solo a sostenere tutto lo sforzo, pur dovendo fare i conti con i nostri bilanci e con la carenza di personale, abbiamo cercato una soluzione per salvare il servizio giudiziario, nell’interesse anche dei nostri cittadini. Ci pare comunque ovvio che a trarre i maggiori vantaggi dalla presenza del giudice di pace sia proprio il comune di San Miniato".
Le ipotesi emerse - spiega un a nota – sono state giudicate percorribili anche dal presidente del tribunale e dal presidente dell’ordine degli avvocati. Ora bisognerà capire se, se tutto questo si tradurrà in un accordo tra municipi in tempi relativamente brevi. Non c’è molto spazio: il calendario corre e l’ufficio rischia di restare senza il personale necessario.
Carlo Baroni