CARLO BARONI
Cronaca

Rischio tumore al naso Sotto la lente le polveri del cuoio e delle pelli

Le casistiche sono state analizzate in un seminario al Po.Te.Co. L’area prevenzioni dell’Asl accende l’attenzione sul comparto.

Rischio tumore al naso Sotto la lente le polveri del cuoio e delle pelli

di Carlo Baroni

Verso un Piano Mirato di Prevenzione che riguarda il rischio da polveri di pelli e cuoio. Sotto la lente una casistica di tumori registrati negli anni sul territorio. Nei giorni scorsi al Polo tecnologico Conciario di Santa Croce si è tenuto il seminario di avvio del Piano. Oltre agli operatori dell’unità prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro dell’Asl Toscana Centro, hanno partecipato datori di lavoro e consulenti delle aziende che hanno aderito al piano, Rls, Rlst, rappresentanti delle associazioni datoriali (Associazione Conciatori di Santa Croce, Consorzio Conciatori di Ponte a Egola, Contoterzisti, rappresentanti dell’area Empolese Valdelsa della Confederazione Nazionale dell’Artigianato piccola e media Impresa). Durante il seminario sono stati presentati anche i dati relativi ai casi e le cui storie lavorative indicavano una forte correlazione con le esposizioni a polveri di cuoio o pelli (Incidenza dei casi 1980-2022). Calzaturiero: 57; conciario: 25; legno: 9; agricoltura:11; altri comparti 21, per un totale di 121 casi. La ricostruzione delle storie lavorative di tutti i casi ed una attenta valutazione delle esposizioni pregresse ai fattori di rischio noti per i tumori del naso e seni paranasali hanno consentito di individuare i casi lavoro-correlati che sono stati complessivamente 92 su 121 pari al 76% di quelli occorsi e indagati nel territorio. I soggetti, spiega una nota, avevano svolto prevalentemente mansioni di addetti alle lavorazioni meccaniche del cuoio quali quelle di tranciatura, fresatura, molatura,ma anche manipolazione di agenti chimici per la concia del cuoio.

"Il tumore del naso e dei seni paranasali è una malattia rara nella popolazione generale rilevata con maggiore frequenza in particolari categorie di lavoratori – ha detto la dottoressa Tonina Enza Iaia, responsabile della prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro di Empoli –. I fattori di rischio più noti sono le polveri di legno e quelle di pelle e cuoio, peraltro tuttora presenti in alcune lavorazioni, sebbene con livelli di polverosità ambientale sicuramente inferiori rispetto a quelli ipotizzabili per i decenni passati". Durante il Seminario stata richiamata l’attenzione sulla corretta progettazione, utilizzo e manutenzione degli impianti di aspirazione tenendo conto, peraltro, di quanto previsto dalla nota tecnica della Regione che vieta la reimmissione in circolo di aria filtrata.