
Tribunale di Pisa
Calcinaia (Pisa), 9 giugno 2017 - Sono sfillati i testimoni, tra ricordi annebbiati, di quella mezz’ora in cui oltre alle mani ci sarebbe stato anche un coltello a mietere feriti nella rissa tra rumeni e albanesi in un pub – che ora non è più attivo – a Calcinaia, in via del Marrucco. Era la notte del 2012 e quella sera ad accendere la miccia fu prima un diverbio tra due soggetti (un rumeno e un albanese) intorno alle attenzioni di una ragazza, poi i rumeni – secondo la ricostruzione dei fatti – tornarono nel locale e aggredirono i giovani albanesi. Nella colluttazione uno rimase ferito alla coscia dopo aver ricevuto un colpo da arma da taglio. Ma in tutto furono quattro le persone finite in ospedale per lesioni di vario genere. Mezz'ora di zuffa, tra un fumo fitto, fuggi fuggi e feriti a terra. Ieri le parti offese sono state sentite in aula davanti il giudice monocratico Paola Giovannelli e hanno sottolineato di non conoscere le ragioni dell’aggressione. Uno di loro, in particolare, la vittima della coltellata, ha riferito di aver visto il gruppetto rientrare nel locale, di non averli mai conosciuti: poi all’improvviso si sono avventati contro di lui e sugli altri, con botte in testa, pugni e alla fine con un coltello. Ma quest’ultimo non si sa, in realtà, chi lo avesse in mano, chi dei quattro sia il vero colpevole delle ferite di arma da taglio.
Al dibattimento è rimato solo uno degli imputati, dopo che le posizioni degli altri sono state stralciate: uno era minorenne all’epoca dei fatti e di lui si è occupato il Tribunale di minori, altri hanno fatto, con i rispettivi difensori, scelte processuali diverse. A giudizio, difeso dall’avvocato Alessandro Catarzi, Florin Vulpe che deve rispondere di lesioni aggravate e porto di coltello in concorso. L’allarme, quella sera, scattò intorno alla mezzanotte, quando sul posto si precipitarono i carabinieri della Compagnia di Pontedera. Sette le persone, cinque rumeni e due fratelli albanesi residenti a San Miniato, furono denunciate, alcune di loro erano fuggite ma sono state rintracciate. Decisive, per la prima ricostruzione del fatto, furono a alcune testimonianze e anche la circostanza che erano andati a farsi medicare al pronto soccorso. Fu subito chiaro che si trattò di una lite scoppiata tra le due fazioni, forse alimentata anche da qualche bicchiere di troppo. Ma ieri, alcuni dei testimoni sentiti, hanno faticato a ricordare anche le cose che dichiararono ai militari quando furono ascoltati a sommarie informazioni. Si torna in aula a ottobre.