L’opera di Loredana Fabbri è stata presentata sabato scorso nella sala polivalente del “Piccolo Teatro” di Chianni alla presenza del professor Maurizio Vernassa dell’Università di Pisa, dell’autrice, del Sindaco di Chianni Giacomo Tarrini e del professor Carlo Agostini. La pubblicazione è patrocinata dall’Accademia dei Sepolti di Volterra. Questo sodalizio inserì nella “Rassegna Volterrana. Rivista d’arte e di cultura”, (Anni LXI-LXII, 1985-1986), il contributo di Loredana Fabbri, oggi nuovamente a disposizione. Il volume accoglie l’introduzione del Sindaco, quella di Elia Fattorini, Consigliere con delega alla Cultura e il già ricordato intervento di Carlo Agostini. Lo studio parte dalle origini della comunità fino ad approdare alla sua storia che racconta dall’epoca medievale fino alla fine del secolo XIX. Un lungo percorso che accompagna il lettore alla scoperta di Chianni e della sua frazione Rivalto. Un libro che si abbevera a molte fonti e che è arricchito da un notevole apparato di note utili per reperire l’origine delle notizie che esso contiene.
Una ricerca che, come scrive Carlo Agostini “ha richiesto un impegno notevole sul piano personale: Loredana Fabbri ha trascorso molto tempo negli archivi di Stato di Pisa, Firenze, Volterra, in quello arcivescovile di Pisa e vescovile di Volterra, nella Biblioteca Universitaria di Pisa, nella Nazionale di Firenze, nella biblioteca Riccardiana di Firenze, nella Regia Accademica dei Lincei di Roma, negli archivi comunali di Chianni, Lari, Castellina, Volterra, nell’archivio parrocchiale di Chianni, di Rivalto, etc. Tutto questo le ha permesso di scoprire gli eventi originali che hanno caratterizzato ogni periodo”. Un nuovo petalo di quel fiore che Chianni porta nel suo stemma e che si arricchirà nei prossimi mesi quando verrà inauguarato un centro espositivo nei locali di Palazzo Salvadori, dove si racconterà la storia di Chianni e Rivalto dal periodo etrusco fino ai giorni nostri, dando modo al visitatore di orientarsi all’interno di questo territorio e di conoscerne le origini.
Michele Quirici