
Roberto Sonaglia
Calcinaia (Pisa), 25 marzo 2025 – Da due giorni non rispondeva al telefono e così sono andati a cercarlo a casa, a Calcinaia ed è lì che lo hanno trovato morto, stroncato da un malore improvviso. Roberto Sonaglia, avrebbe compiuto oggi 59 anni, umbro di Umbertide (Perugia), e a Pisa era arrivato da studente per poi fermarsi qui per lavoro.
Dal 1999 lavorava come editing all’emittente 50Canale. Sonaglia, semplicemente Roby per tutti quelli che lo conoscevano, era anche un grande appassionato di arte, di musica, cinema e fumetti. Aveva scritto anche un libro di poesie: “Fantasmi al rallentatore“. Ironico come sanno esserlo quelli che il talento ce l’hanno davvero diceva di sé: “Lavoro - si legge nella bio del suo sito personale www.robertoavanisonaglia.weebly.com - nel campo dell’editing video (ma non faccio film), e in quello redazionale (ma non faccio il giornalista, anche se ho la tessera dell’ordine)”. E poi su di sé concludeva, con altrettanta tagliente ironia: “Ho avuto le mie storie, belle e brutte. Un po’ come tutti. Un po’, non come tutti”.
Sonaglia aveva un’enorme passione per la musica perché, ricordava, essendo “nato troppo tardi per la contestazione, troppo presto per l’edonismo“ aveva trovato la sua strada “fra la discografia dei Beatles, diventando un onnivoro consumatore di musica: prima però vennero i fumetti, con un’infanzia segnata dal tratto dinamico di Jack Kirby e le storie intinte nell’enfasi cosmica di Stan Lee, i supereroi Marvel”. Fino alla conclusione, malinconica ma non troppo, della sua biografia: “Parallelamente alla mia esistenza di bravo ragazzo, portavo avanti una carriera underground assolutamente non retribuita, ma piena di soddisfazioni morali, di chitarrista, disegnatore, redattore di fanzine”.
Gab. Mas.