Pontedera, 7 gennaio 2022 - Con la partenza dei saldi invernali 2022 anche in Toscana, ha inizio una nuova fase di dubbi e incognite per il commercio della Valdera, e in particolare Pontedera, città del commercio, che si prepara ad affrontare uno dei periodi più proficui dell’anno nella morsa di un virus che ancora la fa da padrone, con contagi vertiginosi, restrizioni, confinamenti e scarsa circolazione di potenziali acquirenti.
Nelle vie del centro pontederese, la soddisfazione del comparto esercenti è stata relativamente buona nel pieno dello shopping natalizio, come sostiene il presidente di Confcommercio Pontedera, Mickey Condelli: "Riscontriamo che sotto Natale sono andati per la maggiore articoli piccoli e in una fascia di prezzo decisamente più bassa rispetto ai prodotti che le persone hanno regalato nel 2018 e 2019. Il periodo degli sconti appena iniziati sarà importante e, secondo le stime nazionali, verranno spesi in tutto 30 milioni di euro, cifra che ci dà fiducia, senza però mettere in conto le insidie dei contagi in crescita esponenziale e che inevitabilmente penalizzeranno il nostro commercio, impedendo a tantissima clientela di frequentare la città con i suoi negozi".
E se Pontedera ha assaggiato la ripartenza con la recente nascita di nuove attività di giovani imprenditori nel centro storico, è vero anche che già agli albori per queste aperture la strada è più in salita che mai, a causa di un quadro pandemico che peggiora di giorno in giorno e che ci fa iniziare l’anno con un enorme punto interrogativo per fatturati e posti di lavoro sempre più in bilico.
"Il Covid continua a non giovare alle categorie del Non Food – afferma il coordinatore di Confesercenti Valdera-Cuoio-Valdicecina, Claudio Del Sarto – e i consumi sono ancora ben lontani dai livelli pre-pandemici. Certamente, rispetto alla brusca frenata del 2020 non sono andati malissimo durante queste festività, ma era nella natura delle cose, avendo vissuto quei giorni economicamente più decisivi per lo più in zona rossa-arancione. Con questa stagione di saldi speriamo e ci aspettiamo di dare una forte spinta, pur scontrandoci con le quarantene a tappeto che si ripercuotono sull’andamento degli esercizi commerciali, i quali rimangono aperti per concessione delle normative, ma paradossalmente si ritrovano con una forte carenza di personale a disposizione dei titolari e, allo stesso modo, precipitano gli accessi dei clienti, sia per paura di circolare, sia perché preventivamente confinati in casa o in attesa di negativizzarsi".
Insomma, se tutto rimanesse come si trova, i campionamenti prevedono due mesi di vendite al ribasso non ottimi ma neanche disastrosi, con una spesa pro capite stimata intorno ai 150 euro, un budget che sarà principalmente orientato ai settori di calzature, in testa nelle statistiche, e abbigliamento, con una netta predilezione rispetto all’e-commerce per i negozi di prossimità, presenti fisicamente sui territori e che godono della fiducia del consumatore.
Giulia Salmeri