LUCA BONGIANNI
Cronaca

Salone del mobile, segnali positivi. "Ma pesa l’assenza di russi e cinesi"

Il bilancio degli espositori: " Tanta voglia di ripresa, ora è arrivato il momento di aprirci a nuovi mercati". E cambiano anche le tendenze: "Prodotti moderni e legali all’esclusività, il classico non va quasi più"

Tante presenze al Salone del mobile di Milano che mancava da tre anni

Valdera, 12 giugno 2022 - «Rispetto alle aspettative, che con l’assenza di cinesi e russi ci vedeva molto perplessi, di questo Salone 2022 possiamo dirci soddisfatti". È il pensiero che accomuna gran parte delle aziende della Valdera che durante questa settimana hanno partecipato al Salone del Mobile di Milano 2022, una fiera che mancava da tre anni nella sua forma tradizionale. È pesata, e non poco, la quasi totale mancata partecipazione dei cinesi, ancora alle prese con la pandemia e dei russi e degli ucraini, tra i mercati più importanti per le aziende di arredamento della Valdera che operano con l’estero. Ma al fronte di questo alcune aziende (seppure in numero minore rispetto agli anni passati) hanno deciso di partecipare con ottimismo e voglia di ripartire.

«Si arriva da anni difficili ma ora è il momento di guardare avanti, abbiamo tanta voglia di ripartire – dicono Alessandra e Marco Volpi della Volpi srl de La Capannina – per il settore lusso l’assenza di russi e cinesi si è fatta sentire ma abbiamo avuto modo di aprirci a nuovi mercati. È sempre importante essere presenti al Salone".

Teoria confermata da Antonio Bibolini, direttore del Gruppo Gimo di Perignano. "Dopo 3 anni è tanta la voglia di ripresa – dice – chi non viene in fiera si perde lungo la via, è come essere su un palcoscenico. È un forte momento di comunicazione, utile per seminare per il post-fiera. Con le altre 10 aziende di Gimo abbiamo lanciato il progetto My Home, abbiamo unito i prodotti di tutte le nostre aziende in modo che insieme è possibile sfruttare la forza del gruppo. Anche questo padiglione in fiera è condiviso tra la ditta Volpi per la zona living e la Ghezzani per la zona notte. Il sistema di vendita è cambiato, ora si vende il pacchetto".

"Senza russi e cinesi si è perso il 50% del fatturato – dice Enrico Coco della Signorini e Coco di Lari – ma si è prestato attenzione ad altri mercati, gli indiani in primis". E intanto il classico lascia il posto alla tendenza sempre più legata al contemporaneo. "Abbiamo presentato alcune linee nuove – dice Barbara Ghezzani, della Ghezzani Arredamenti di San Giovanni alla Vena –. La linea Navigli, un classico contemporaneo, ha avuto un buon successo, a questa gli abbiamo affiancato la nuova linea Tweed, con linee pulite verso un mercato che guarda al moderno. Prodotti comunque sempre eleganti e curati nei dettagli". Trend condiviso da quasi tutte le aziende. "Con il solo classico è difficile andare avanti – dice Roberto Barnini della storica Barnini Oseo di Ponsacco – abbiamo presentato prodotti più moderni ma sempre legati all’esclusività". Per la prima volta non era presente nessuna azienda del Ciac Export di Ponsacco. Presente invece Andrea Caponi con la sua Cprn. "Una fiera positiva – dice – Adesso il prodotto deve essere più moderno, molti mercati il classico non lo prendono neppure più in considerazione".

Luca Bongianni