San Miniato, 12 maggio 2016 - Poteva finire in tragedia quella bottigliata in pieno volto. E’ il finale choc di una serata a far chiacchiere in strada, insieme ad un gruppo di amici. E’ successo a San Miniato, nei giorni scorsi, e la scintilla – stando ad un prima ricostruzione dei fatti – pare sia stata una ragazza. Ma cerchiamo di ricostruire le tappe di quest’aggressione che ha destato scalpore e sconcerto sia tra gli avventori di un vicino locale frequentato per lo più da gioviani, sia nella cittadinanza. Siamo in centro storico, sono le una del mattino. Tra i due ragazzi – entrambi italiani – c’è un primo diverbio perché, appunto, quello che poi sarà aggredito sta parlando con una ragazza che invece avrebbe un’intesa a con quello che di lì a poco diventerà l’aggressore. Dopo questo primo «scontro» a parole, il ragazzo – finito di parlare con la coetanea – torna dagli amici, non immagina e non avrebbe immaginato mai quello che poi è successo. L’altro si avvicina, furibondo, con gli occhi carichi d’ira e l’aria di chi è anche su di giri: solleva una bottiglia di birra (per fortuna non si rompe) e lo colpisce con violenza al volto. Una scena che lascia tutti di sasso mentre l’aggredito si accascia con il volto rigato dal sangue. Immediati i soccorsi attivati, sembra, dal gestore di vicino locale che è stato a sua volta avvertito da chi ha visto la scena.
Sul posto arrivano sia l’ambulanza che i carabinieri. Il ferito viene trasportato al pronto soccorso dell’ospedale «San Giuseppe» di Empoli dove i sanitari riscontreranno la rottura del setto nasale mentre le ferite al volto vengono curate con alcuni punti di sutura. Il ragazzo – stimato e conosciuto nel sanminiatese – è rimasto molto scosso dall’aggressione violenta, assurda e per futili motivi. Proprio in questi giorni sta valutando come tutelarsi con l’ausilio di un legale. Tuttavia, per la prognosi stabilita dai sanitari – pare si tratti di trenta giorni – sui fatti si aprirà la procedibilità d’ufficio. Se sarà così l’aggressore finirà in tribunale anche se non querelato. Tanti i giovani e le persone che hanno mostrato, in questi, giorni vicinanza al ragazzo e alla famiglia. San Miniato non è abituata a queste cose: ci sono diversi ritrovi notturni e locali nelle vicinanza dove, a parte qualche schiamazzo notturno, per terra non è mai stato versato sangue