CARLO BARONI
Cronaca

Scandalo Keu e processo. Questione abuso d’ufficio. E l’arrivo del possibile stop

Oggi si torna davanti al giudice per la costituzione dei reponsabili civili. La procura ha chiesto al gup di sollevare la questione davanti alla Consulta .

Nel taccuino dell’udienza di oggi c’è il passaggio dedicato alla costituzione dei responsabili civili chiamati davanti al giudice dalle numerose parti civili: enti pubblici e associazioni come Lega Ambiente, Libera, Movimento Consumatori, Gruppo Intervento Giuridico, residenti sulla 429 (questi chiedono danni per 940mila euro) e Comitato Vittime Podere Rota. Oggi in tribunale a Firenze, dunque, dovrebbe completarsi la costituzione di tutte le componenti del processo. Per poi passare – se ci sarà tempo (davanti al gup ci saranno una quarantina di avvocati) alla discussione del punto che potrebbe fermare per un po’ di tempo tutto il processo Keu, ancora in fase di udienza preliminare: uno stop – forse di qualche mese – in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale dopo la riforma Nordio che ha abrogato il reato di abuso d’ufficio.

La procura fiorentina ha infatti chiesto al gup di sollevare la questione davanti alla Consulta e di sospendere il giudizio per tutti gli imputati e la conseguente sospensione della prescrizione per tutti i reati contestati nell’inchiesta, non solo per quelli oggetto della questione di legittimità sollevata. L’abuso d’ufficio è contestato a molti degli indagati dell’inchiesta Keu, in quanto il reato era ancora vigente sia nella fase delle indagini, sia quando la procura ha formulato le richieste di rinvio a giudizio.

L’udienza preliminare a Firenze è aperta da mesi per il procedimento che vede contestati, vario titolo, capi d’accusa che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alle attività organizzate di traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale, fino alla corruzione elettorale e anche all’abuso d’ufficio. Se stamani il giudice deciderà la remissione alla Corte Costituzionale della questione di legittimità, ci saranno da attendere ancora molto per la discussione delle richieste di rinvio a giudizio (la pubblica accusa chiede di mandare a processo 24 persone e 6 società). L’indagine divenne di dominio pubblico nell’aprile 2021 quando emerse il presunto smaltimento illecito dei fanghi conciari. Nelle carte dell’inchiesta arrivata da tempo, ormai, in tribunale a Firenze sono 13 i siti ritenuti inquinati tra cui alcuni in provincia di Pisa o nel rilevato stradale con cui è stata costruita una parte della strada 429, nel Comune di Empoli. Il keu – secondo quanto ricostruito – in uscita dell’impianto Aquarno di Santa Croce veniva conferito dal 2012 alla ditta Lerose di Pontedera che, nella prospettazione accusatoria, lo riciclava in modo non conforme in riempimenti e sottofondi stradali perché avrebbe potuto rilasciare nel suolo e nelle acque solfati, cloruro e cromo. Invece sarebbe finito a tonnellate, appunto, in mezza Toscana.

Carlo Baroni