REDAZIONE PONTEDERA

Scarti ammassati nel capannone. Il Comune è parte civile al processo

Il Comune di Montopoli si costituisce parte civile nel processo per lo stoccaggio abusivo di rifiuti, chiedendo risarcimento danni materiali e morali.

Scarti ammassati nel capannone. Il Comune è parte civile al processo

I rifiuti ammassati abusivamente nel capannone di via Meucci a Capanne erano stati scoperti dai carabinieri forestali

MONTOPOLI

Il Comune di Montopoli ha deciso di costituirsi parte civile nel processo a carico dei responsabili dell’accumulo di 640mila chili di scarti tessili e altri rifiuti (compresi materiali misti) in un capannone di via Meucci nella zona industriale di Fontanelle a Capanne. "La giunta comunale di Montopoli, visto il decreto di fissazione dell’udienza preliminare del Tribunale di Firenze–Sezione del Gip, pervenuto al protocollo dell’ente il 25 settembre 2024 e preso atto che il Comune di Montopoli risulta essere individuato quale parte offesa dal reato per il quale pende il procedimento penale", decide di costituirsi parte civile "per ottenere, con la pena che sarà ritenuta di giustizia, anche il risarcimento di danni materiali e morali conseguenti alla perpetrazione del reato contestato". I rifiuti stoccati abusivamente nel capannone nella zona industriale di Fontanelle erano stati scoperti durante un’operazione dei carabinieri forestali di Firenze e di Pontedera nell’aprile scorso. Il capannone di 400 metri quadrati era stato trasformato in un vero e proprio deposito di rifiuti. Dopo l’intervento dei carabinieri del nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale del gruppo carabinieri forestali di Firenze, con il supporto del nucleo carabinieri forestali di Pontedera, il sindaco del Comune di Montopoli, Giovanni Capecchi, aveva firmato l’ordinanza destinata ai proprietari dell’immobile e ai responsabili dello stoccaggio abusivo, ordinando loro "la bonifica e la rimozione dei rifiuti e per il ripristino dello stato dei luoghi". I proprietari dell’immobile sono un 53enne nato a Pontedera e una 46enne nata a Maratea, entrambi residenti in zona. Mentre i rifiuti sarebbero stati stoccati da un cinquantunenne nato a Fucecchio e un quarantaseienne siciliano di Canicattì.