REDAZIONE PONTEDERA

Sciopero alla Smith Bits: "Sei lavoratori tagliati"

La Fiom Cgil Pisa insorge e chiede l’utilizzo degli ammortizzatori sociali "L’azienda ci ha spiegato che la scelta è dovuta al calo della produzione".

Angelo Capone, segretario Fiom Cgil Pisa

Angelo Capone, segretario Fiom Cgil Pisa

Quattro ore di sciopero per protestare contro la decisione presa dalla Smith Bits di Saline di Volterra per aver disdettato i lavoratori in staff leasing impiegati in azienda da anni. Ieri mattina gli operai della sede volterrana della multinazionale leader della fornitura di servizi per il settore oil&gas hanno incrociato le braccia per manifestare il loro disappunto per le modalità portate avanti dall’azienda.

"Ieri (giovedì per chi legge, ndr) abbiamo appreso la notizia che l’azienda aveva disdettato sei persone che da anni lavorano all’interno – spiega Angelo Capone, segretario Fiom Cgil Pisa –. Avevamo avuto un incontro in cui ci hanno spiegato la diminuzione dei volumi produttivi e noi abbiamo chiesto che venissero utilizzati, laddove ci fosse stata la necessità, gli ammortizzatori sociali. Una scelta che non è stata presa in considerazione".

Lo staff leasing è una tipologia contrattuale che prevede l’assunzione a tempo indeterminato da parte di un’agenzia del lavoro che impiega i lavoratori a tempo determinato nelle aziende in cui c’è richiesta. In questo caso con la Smith.

"Mercoledì 16 aprile – continua – avremo un nuovo incontro con l’azienda in cui ribadiremo l’esigenza di mantenere l’occupazione e mettere in campo tutte le misure che la legge permette. Poi ci sarà la chiusura per le vacanze di Pasqua, dopodiché incontreremo i lavoratori. Vista la particolarità del territorio in cui sorge la Smith e la difficoltà di trovare una nuova occupazione, il nostro obiettivo è la tutela del lavoro, senza lasciare indietro nessuno, soprattutto chi si trova in una situazione contrattuale più precaria e soprattutto adesso in una situazione internazionale in continua evoluzione. Non ci troviamo nelle condizioni di 10 anni fa, ma se esiste un progetto di riorganizzazione aziendale e vorremmo conoscerlo".

La preoccupazione è che possano tornare i momenti bui del 2015 quando lo stabilimento di Saline è stato a un passo dalla chiusura. "Abbiamo bisogno di affidabilità – conclude – ci spaventano le scelte repentine e le decisioni prese senza il confronto con le parti sindacali. Per questo abbiamo proclamato lo sciopero. La nostra proposta, il ricorso agli ammortizzatori sociali, era una risposta concreta a come si affronta la precarietà del lavoro. I lavoratori assunti con lo staff leasing non sono persone di cui potersi disfare in qualunque momento".