REDAZIONE PONTEDERA

Scooterista travolto e ucciso. La condanna

E’ arrivato al capolinea della Cassazione il processo sul sinistro in cui perse la vita Andrea Tani, 56enne di Saline....

E’ arrivato al capolinea della Cassazione il processo sul sinistro in cui perse la vita Andrea Tani, 56enne di Saline....

E’ arrivato al capolinea della Cassazione il processo sul sinistro in cui perse la vita Andrea Tani, 56enne di Saline....

E’ arrivato al capolinea della Cassazione il processo sul sinistro in cui perse la vita Andrea Tani, 56enne di Saline. La tragedia fu il 20 settembre 2015 a Ponteginori. Gli ermellini hanno mandato definitiva la sentenza con la quale la Corte di appello ha rideterminato la pena in 4 anni di reclusione a carico di un 48enne di Castelfiorentino che guidava una Fiat Punto Evo. Secondo la ricostruzione dei giudici, l’imputato "imboccò una rotatoria in senso contrario a quello di marcia"; nello stesso frangente la vittima, alla guida di uno scooter, percorreva la stessa rotatoria nel senso corretto. Avvedutosi del veicolo in senso contrario, lo scooterista "cercò di evitare l’impatto ponendo in essere una manovra di emergenza, per effetto della quale perdeva il controllo dello scooter e finiva per impattare comunque contro la vettura". Il difensore dell’imputato, fra altri aspetti, aveva lamentato alla Cassazione la violazione delle garanzie previste dal codice per procedere alla identificazione. L’imputato – è emerso – "si allontanò dal luogo prima che iniziasse qualsivoglia accertamento": furono necessarie indagini per risalire all’identificazione del conducente e del veicolo coinvolti nell’incidente. Per la Cassazione "l’identificazione dell’imputato è avvenuta sulla scorta di una serie di elementi, tra loro convergenti, puntualmente valutati nelle conformi decisioni di merito, le cui motivazioni si presentano prive di profili di contraddittorietà". Negli accertamenti, parti del veicolo dell’ imputato – si legge – furono rinvenute sul luogo del sinistro. E "coloro i quali erano presenti sui luoghi fornirono una descrizione dell’uomo alla guida della vettura compatibile con il soggetto finito a processo".

Carlo Baroni