
SANTA CROCE
di Carlo Baroni
"Non importa andare tanto lontano per trovare il racconto del fascismo anche a Santa Croce sull’Arno", scrive sui social il sindaco Giulia Deidda, esprimendo tutta l’amarezza per parole che, più che il sapore dell’atto vandalico, in questi tempi difficili e bui, sconcertano ancora di più. Ma di cosa si tratta? Una svastica collegata ad un cuore, una frase che inneggia a Mussolini. Sono giorni questi nei quali esplode la rabbia nelle piazze e facinorosi cavalcano lo sgomento di chi vive sulla pelle anche le difficoltà economiche della pandemia. Le scritte ed i segni sono stati rilevati a Villa Pacchiani, un luogo simbolo di Santa Croce, un centro di cultura, che l’amministrazione da anni e anni ha restituito alla comunità facendone un polo culturale di grande rilevanza. Sono stati scoperti pochi minuti prima che fosse inaugurata, ancora una mostra di alto livello: segnatamente, stavolta, si tratta della mostra dell’artista Luca Pancrazi sul tema "Ombre, proiezioni, ribaltamenti, vuoti improvvisi e inversioni".
"A chi scribacchia coi pennarelli inneggiando a Mussolini, dunque, dico – scrive il sindaco Deidda –: usate meglio il vostro tempo. Per colpa vostra spenderemo soldi pubblici per pulire le vostre scemenze. E attenzione, perché quello che avete fatto è un reato e se vi scopriamo, a ripagare il danno sarete voi".
Vandalismi dal sapore amaro, come quelli di Santa Croce, non sono certo una novità in tutta la zona. Nel giugno scorso svastiche e scritte apparvero sui giochi dei bambini, sul muro di Villa Baciocchi e in altre zone del paese di Capannoli. Neanche due anni fa svastiche apparvero a Isola, frazione di San Miniato, sulla targa della piazza dedicata alla partigiana Dina Cambi Fioravanti. Fu la nipote ad accorgersi la sera dell’8 marzo, dello scempio fatto alla targa della nonna. La giovane, allora, scrisse poi una lettera invitando a non minimizzare questi gesti, bollandoli troppo frettolosamente come delle ragazzate. Quindi, nel tempo, episodi di questo tipo si sono ripetuti.
Più recentemente – una manciata di giorni fa – è accaduto a Montopoli. Non si è trattato di svastiche e di inni al fascismo. Ma il sapore dei vandalismi, in questo caso, è stato lo stesso amaro. E’ successo a Sacrario di San Sebastiano a Montopoli: sporcizia, mascherine abbandonate, di bibite colate sulle pareti e di scritte ignoranti inneggianti il diavolo, "diablo". In precedenza c’erano state però anche scritte oltraggiose. Sempre e comunque a carico morale, e anche materiale, delle comunità.