Scuola di canto popolare. Ci sono anche i rapper

Un matrimonio fra tradizione e modernità unico nel suo genere. E’ la sfida lanciata a Buti dalla Compagnia: il 19 novembre l’inaugurazione.

Scuola di canto popolare. Ci sono anche i rapper

Scuola di canto popolare. Ci sono anche i rapper

Una scuola per tramandare l’arte del Maggio e dell’Ottava rima. Domenica 19 novembre inaugura a Buti la scuola del Maggio nella sede attuale della Compagnia, al frantoio Rossoni. Un luogo che oltre a essere museo di quest’arte così caratteristica per Buti diventerà un luogo aperto alla comunità, uno spazio in cui ospitare corsi e seminari. "Una data che segnerà la chiusura di un cerchio e l’inizio di una nuova era – spiega Teresa Paoli presidente della Compagnia del Maggio Pietro Frediani –. Negli ultimi anni abbiamo lavorato molto con le scuole per creare un terreno fertile, per far conoscere alle nuove generazioni la Compagnia e la tradizione che portiamo avanti. Il nostro obiettivo è creare dei corsi per bambini e ragazzi ma anche per adulti per tramandare un’arte in cui Buti è protagonista ma che aspetta che la comunità intera la riscopri e se ne riappropri". Cantanti, improvvisatori, poeti. L’arte del Maggio racchiude rispetto e conoscenza delle tradizioni, senso di comunità ma anche spensieratezza voglia di raccontare la vita e farsene interprete. "Le tradizioni possono sembrarci qualcosa di scontato – continua – invece per mantenerle in vita è necessario un grande lavoro, serve fatica, impegno e dedizione. Vuol dire pensare a come rendere quest’arte contemporanea, perché basta veramente poco per far finire tutto. A Buti abbiamo rischiato che tutto questo svanisse e l’unico modo per ricominciare è partire dai giovani, dai bambini, farli avvicinare a un mondo che soltanto in apparenza è lontano dal loro". Un obiettivo preciso che ha animato anche l’ultima rassegna della Compagnia, un cartellone di eventi che si sono svolti a metà settembre, che ha visto anche il paragone tra rap e canto del Maggio. "L’incontro tra i poeti estemporanei e i rapper – racconta – è stato un grande successo, tanta partecipazione e tanta attenzione. Un modo per intercettare i più giovani, presentargli ciò che facciamo e coinvolgerli attivamente. La scuola del Maggio sarà coordinata da Annalisa Lari, una ex insegnante che sa come parlare ai ragazzi e che sta portando avanti quel lavoro importantissimo nelle scuole, e sarà dedicata a Mario Filippi un grande maggiante che già 30 anni fa aveva intuito quale fosse la strada da portare avanti. Credeva moltissimo nei giovani e nel rapporto con loro. Io stessa mi sono avvicinata in questo modo, sono figlia di quel movimento". L’appuntamento è quindi domenica 19 novembre al frantoio Rossoni, via Paola da Buti, alle 16 per conoscere, scoprire o approfondire il legame che Buti ha con quest’arte così particolare. Una tradizione presente in moltissime famiglie del piccolo borgo ai piedi dei Monti Pisani, ma che per tornare a splendere ha bisogno che tutta la comunità se ne prenda cura.

Sarah Esposito