CASTELFRANCO
L’avvallamento del tetto dell’ala dell’ex convento di San Matteo che confina con la chiesa è visibile a occhio nudo. Ma sono state le ispezioni dei tecnici comunali con la responsabile, ingegner Rosa Angela Santorsa, a far prendere la decisione al sindaco Fabio Mini di chiudere trasferire i bambini del nido e dell’Infanzia Giovanni XXIII. Ieri siamo stati dentro l’edificio con lo stesso sindaco e la responsabile del settore tecnico del Comune per un sopralluogo riservato alla stampa. "Dopo il cedimento di una trave verificatosi nella parte sud sud-est alla fine del passato anno scolastico – spiega Santorsa – e le altre situazioni riscontrate l’edificio non poteva continuare a ospitare i bambini, questo il mio parere tecnico". Infiltrazioni, sfaldamento di intonaco e cedimenti di travi, travicelli e controsoffitto. Alcune aree sono state interdette. Presenta problemi anche il tetto della chiesa di San Matteo. Riscontrati problemi anche all’impianto di riscaldamento a causa delle tubature vetuste. "Ho voluto portare i giornalisti a prendere visione della struttura perché fosse chiaro dove era nata la mia decisione di chiudere l’edificio – le parole del sindaco Mini – Sapevo, da quanto mi avevano riferito gli amministratori precedenti, che nelle ultime settimane del mandato Toti c’era stato il problema del cedimento della trave, ma ovviamente la precedente amministrazione aveva chiuso quell’ala per arrivare a fine anno scolastico e poi, come noi abbiamo fatto, avrebbe preso contromisure per l’anno nuovo cercando soluzioni". Il futuro? "Vogliamo restituire a Castelfranco il convento del ’700 – conclude Mini – Le idee sono tante, anche come struttura multifunzionale. Ma le priorità e le urgenze ora sono altre. Prima di tutto terminare i lavori ammezzati. Piazza Garibaldi e campanile. Poi piscina e ristrutturazione scuola via Magenta".
gabriele nuti