
Sparatoria di viale Italia. Trentenne va a processo
di Carlo Baroni
PONTEDERA
Spari nel buio. Un passante che resta ferito. Un processo farà chiarezza. Il 30enne della zona, italiano, individuato dall’indagine dei carabinieri come presunto responsabile del fatto, ieri, si apprende, è stato rinviato a giudizio dal gup di Pisa Mirani dove dovrà difendersi dall’accusa di lesioni e porto d’arma da fuoco senza autorizzazione. Fu chiamata mezzanotte di fuoco l’operazione dei carabinieri sulla notte di spari in Viale Italia del 22 giugno 2022. Spari a salve, secondo l’accusa – sostenuta dal pm Giovanni Porpora – per coprire spari veri.
Furono i cittadini a chiamare i carabinieri che, appena sul posto, non riscontrarono anomalie, ma procedettero all’identificazione di svariate persone. Durante i controlli, però, da una macchina in corsa sulla strada partirono alcuni spari. L’inseguimento fu immediato. I carabinieri fermano il mezzo condotto dal 30enne trovato in possesso di una scacciacani con la quale aveva esploso i colpi a salve. L’uomo fu portato in caserma e denunciato in stato di libertà per il porto della pistola a salve priva del regolamentare tappo rosso, nonché per le esplosioni pericolose. Perché l’aveva fatto? Tutto sarebbe stato innescato da una lite iniziata in un locale. Il giovane – emerse – riferì di aver voluto spaventare alcuni coetanei con cui si era azzuffato per vecchi rancori.
Poi però ci sono gli spari veri. La sera stessa arrivò ai carabinieri una segnalazione circa la presenza al pronto soccorso di un giovane con ferite di arma da fuoco a una gamba: un 25enne di Pontedera. Il giovane, una volta sentito, disse che il ferimento risaliva alla notte precedente mentre stava rincasando a piedi nel Viale Italia. Gli investigatori, date le coincidenze di tempo e luogo con l’evento che era stato definito con la denuncia del giovane che aveva esploso i colpi a salve, intrapresero nuovi approfondimenti: filmati di video sorveglianza comunale e privata; audizione di testimoni, sopralluoghi. Da qui l’attenzione tornò sul 30enne denunciato per avere esploso i colpi a salve con i quali, secondo gli inquirenti, avrebbe cercato di crearsi una sorta di alibi rispetto all’utilizzo di una vera arma da fuoco nel corso della precedente lite con coetanei. Un colpo vagante, però, centrò alla gamba il giovane che era lì per caso. L’imputato è difeso dall’avvocato Alessandro Catarsi che ha invocato una pronuncia di non luogo a procedere ed offerto al giudice elementi per ritenere il suo assistito estraneo alla vicenda degli spari veri. La vittima si è costituita parte civile con l’avvocato Franco Franconi.