Spari e il debito di droga. Condanne confermate

Inchiesta "Doppio Gioco" dei carabinieri: il caso è arrivato in Cassazione. Respinto il ricorso di due imputati contro la sentenza della corte d’appello.

Spari e il debito di droga. Condanne confermate

Spari e il debito di droga. Condanne confermate

Un troncone dell’operazione "Doppio Gioco" è arrivata al vaglio della Cassazione che ha rigettato il ricorso di Mario Valentin Petica, 29 anni e di Umberto Vispo, 45 anni. Passando così definitiva la sentenza della Corte d’appello che aveva confermato quella dei giudici pisani – per estorsione – a carico di Vispo e rideterminando quella di Petica. Due posizioni all’interno di un’inchiesta con al centro una storia che comincia con un furgone crivellato di colpi di pistola, e che si dipana poi nell’ambito della droga e di un credito da riscuotere per una somma non versata quale prezzo della cocaina ricevuta. Intercettazioni ambientali e telefoniche, appunto, hanno avuto un ruolo centrale nell’inchiesta. "In particolare, la sentenza della Corte di appello, concernente un ben più ampio contesto delittuoso – sottolinea la Cassazione – che ha visto coinvolti diversi imputati per numerosi delitti, ha potuto esaminare un considerevole materiale investigativo costituito da intercettazioni, e dalle dichiarazioni accusatorie della vittima e di altri testimoni".

La stessa sentenza degli ermellini, vagliando il ricorso presentato limitatamente al contributo causale nell’estorsione, per la posizione del 29enne, richiama il "contenuto inequivoco dell’intercettazione del 20 dicembre 2019 – si legge – da cui risulta come Petica avesse partecipato ad atti di violenza, con l’uso di armi, proprio per la riscossione di crediti maturati dagli acquirenti di droga". E, sempre nella stessa sentenza, si richiama "l’episodio in cui Petica mentre maneggiava un’arma aveva chiesto se fosse quella usata per l’assalto al furgone, ricevendone risposta positiva; e il giorno del suo arresto era stato trovato in possesso della stessa arma utilizzata per esplodere i colpi di arma da fuoco al furgone". La difesa di Petica, fra altri aspetti, aveva lamentato ai giudici come "la partecipazione di Petica ad atti violenti, anche con l’uso di armi, è fondata solo sulle dichiarazioni di un acquirente". I fatti sono stati accertati tra Valdera e Cuoio: la denuncia da cui prese il via tutto fu presentata ai carabinieri di Ponsacco. In primo grado, con rito abbreviato, Umberto Vispo fu condannato a 8 anni. Petica a 5 anni, 4 mesi e 20 giorni: sentenza poi è riformata in appello.

Carlo Baroni