Stop allo spopolamento. La legge regionale per tutelare. Alta Valdera e Alta Valdicecina

In dirittura d’arrivo il progetto Toscana diffusa che incentiva e agevola le piccole realtà. Tra gli obbiettivi il miglioramento dell’accesso alle infrastrutture e misure di rigenerazione sociale.

Stop allo spopolamento. La legge regionale per tutelare. Alta Valdera e Alta Valdicecina

In dirittura d’arrivo il progetto Toscana diffusa che incentiva e agevola le piccole realtà. Tra gli obbiettivi il miglioramento dell’accesso alle infrastrutture e misure di rigenerazione sociale.

VALDERA-VALDICECINA

In arrivo una legge regionale per sostenere e valorizzare le aree periferiche per dare supporto alla Toscana diffusa. Un primo passo affinché, fra le zone individuate, anche l’Alta Valdera e l’Alta Valdicecina, inserite nelle aree che godranno della legge prossima ventura, possano accedere a un sistema di agevolazioni che favorisce le zone lontane dai grandi centri in nome di un nuovo sviluppo. È la ‘Valorizzazione della Toscana diffusa’ che la giunta regionale dovrebbe approvare nella prossima seduta: promuovere uno sviluppo equilibrato del territorio toscano e salvaguardare la sua diffusa specificità, sostenendo i territori più fragili e le comunità. Avendo ben chiaro il loro ruolo in termini di tutela di beni e servizi ambientali (acque, qualità dell’aria, foreste) e che il loro potenziamento può rivelarsi utile anche ad alleggerire la pressione e la congestione sulle aree più attrattive. Entriamo nel dettaglio. Nel primo capo la pdl delinea le principali linee di intervento negli ambiti ritenuti essenziali, ovvero quelle condizioni per l’accesso a infrastrutture e servizi che garantiscono a chi vive e abita questi territori le stesse opportunità (di tutela della salute e di benessere psicofisico, di educazione e istruzione, formazione e sviluppo professionale) e gli stessi livelli di servizi (sociosanitari e assistenziali, ma anche digitali), a cominciare dai collegamenti materiali (trasporti) e immateriali (telecomunicazioni). Seguono poi una serie di disposizioni che mirano a garantire non solo lo sviluppo, ma anche la resilienza e la ‘restanza’ in questi luoghi. Da un lato sono previste misure per la rigenerazione del tessuto urbano e sociale, per favorire il rilancio economico (agricolo ed extra agricolo) e combattere la desertificazione commerciale, assicurare funzioni di presidio del territorio rivitalizzando, anche in chiave produttiva e/o turistica, immobili in disuso o a rischio di abbandono insieme ai soggetti che li gestiscono. Dall’altro si interviene sulle comunità con un sostegno alla residenzialità dei cittadini e delle imprese, facilitando l’acquisto o l’affitto di immobili.