Tartufo, bene lo scorzone: "Ora servono le piogge"

L’estate è andata bene sia per la raccolta che per la qualità del prodotto. Occhi puntati sul bianco: "Necessaria l’acqua e che si fermi il caldo africano".

Tartufo, bene lo scorzone: "Ora servono le piogge"

L’estate è andata bene sia per la raccolta che per la qualità del prodotto. Occhi puntati sul bianco: "Necessaria l’acqua e che si fermi il caldo africano".

In questi giorni il tartufo scorzone si avvia a chiudere la sua annata con un recupero significativo sul drammatico 2023. La raccolta ha registrato il 60% in più ed ha garantito sia una tenuta del prezzo (arrivato ad un massimo di 250 euro al chilo), sia il soddisfacimento delle richieste del mercato. "E’ un tartufo molto richiesto dal mondo della ristorazione – spiega Luca Fontanelli di "Gazzarrini Tartufi" - ed ha un buon successo nell’export". Cosa ha favorito il recupero? "Sicuramente la primavera molto piovosa è stata un ottimo ingrediente – aggiunge Fontanelli -. Tant’è che anche il caldo torrido che poi è arrivato in maniera massiccia ha influito ben poco sulla crescita e, di conseguenza, sulla raccolta. Non abbiamo visto pepite molto grandi, ma la qualità c’è stata come la quantità a livelli soddisfacenti".

Il tartufo scorzone - noto come il nero d’estate - è da sempre anche un ottimo indicatore dell’autunno che verrà. Nelle annate di magra estiva, anche il bianco prelibato, poi, si è fatto desiderare. "Importanti saranno i prossimi giorni - spiega Fontanelli –. Siamo in un periodo di caldo africano che certo non è congeniale al tartufo che ha bisogno di umidità. Speriamo in un po’ di pioggia nei prossimi giorni, sarebbe in toccasana. Anche il ritorno del caldo, magari a livelli più contenuti, non sarebbe un grande problema".

Per le colline sanminiatesi è il bianco d’autunno il prodotto principe del paniere locale, l’elemento trainante al quale il territorio ha legato anche il suo appeal turistico. Importante, poi, anche in vista della rassegna delle sagre che iniziano con la fine di settembre per culminare nella grande kermesse nazionale di San Miniato gli ultimi tre fine settimana di novembre quando la città si trasforma in un laboratorio del gusto a cielo aperto, dove Chef di fama uniscono prodotti biologici a chilometro zero con le migliori ricette della tradizione per nuove esperienze tendenze culinarie. Un evento che anche lo scorso anno ha dovuto fare i conti la scarsità di prodotto e con prezzi alle stelle. San Miniato Promozione ha già fissato le date: 16-17, 23-24 e 30 novembre e primo dicembre. Ma prima ci sarà, appunto, una rassegna a tappa nelle frazioni del territorio. Il cartellone degli eventi è in via di definizione.

Carlo Baroni