Che tartufo è stato? Baciato dal sole. O comunque dal bel tempo. Un tartufo con poco tartufo e con prezzi altissimi. Proibitivi. Una festa che in termini di presenza è stata, comunque, premiata. Anche se la crisi si è fatta sentire: non ci sono dati ufficiali, ovviamente, al riguardo; ma stando agli umori captati fra gli stand la gente ha speso meno, è stata oculatissima negli acquisti e anche se i punti di ristoro hanno lavorato, in generale i visitatori hanno ridotto il budget.
Comunque circa 65mila persone sono arrivate in tre fine settimana a popolare una San Miniato che, come sempre, ha saputo offrirsi nella sua bellezza. I commenti conclusivi l’hanno sottolineato. "Siamo molto contenti di com’è andata e da domani ci metteremo al lavoro per la cinquantaquattresima edizione della Mostra Mercato: grazie a tutti quelli che a vario titolo hanno dato il proprio contributo, a partire dalla nostra Fondazione e dall’amministrazione comunale", ha detto Azzurra Gronchi, neo presidente della Fondazione Smp che è il motore organizzativo dell’evento. Simone Giglioli, sindaco San Miniato: "Il meteo ci ha voluto bene in questi tre weekend, sebbene la stagione che era iniziata benissimo in termini di quantità di tartufi non è proseguita altrettanto bene. Credo che chiuderemo con circa 65mila presenze nei tre fine settimana, una bella cartolina per la nostra città. Grazie a chi ha fatto sì che la manifestazione riuscisse e spero che nel 2025 la quantità di tartufi sia più ampia".
Con l’inizio del nuovo anno si penserà già a quello che sarà il novembre 2025. La formula della festa resterà invariata? Oppure, visto che è un copione ormai in piedi da anni, si lavorerà per un rinnovamento che sappia coniugare ancora di più la promozione delle risorse locali in un mondo che nel quale stanno cambiando repentinamente anche le abitudini dei turisti ed il modo di fruire le manifestazioni? Si troverà quel tocco di originalità in più necessario a consolidare l’appeal della San Miniato del buon gusto e del buon vivere? C’è un pezzo di centro storico (la zona ospedale) che soffre da sempre l’esclusione dalla festa. E ci sono spazi importanti, pieni di storia e di fascino, forse, capaci di prendere il posto di qualche tendone. altro ancora.
C. B.