CARLO BARONI
Cronaca

Il tartufo tra mostre e feste: già a 3.000 euro al chilo

Coldiretti: "All’avvio della stagione c’è un contenimento rispetto al 2022". Le pezzature più piccole tra i 15 ed i 50 grammi registrano valori più bassi

Le pepite delle colline sanminiatiatesi famose in tutto il mondo

Le pepite delle colline sanminiatiatesi famose in tutto il mondo

Valdera, 8 ottobre 2023 – Si celebra a tavola, ormai da qualche settimana. La macchian delle feste e delle sagre + in pieno svolgimento. Ma le prime quotazioni del tartufo bianco fanno registrare prezzi medi di 3.000 euro al chilo per pezzature oltre i 50 grammi (la più pregiata) alla borsa del tartufo di Acqualagna, la prima a rendere note le contrattazioni per il pregiato re del bosco nel 2023. Lo afferma una analisi della Coldiretti in occasione dell’avvio della ricerche con gli eventi e che si moltiplicano lungo tutto lo Stivale – in questi giorni anche a Forcoli e Balconevisi – e che rappresentano una ottima occasione per acquistare o assaggiarlo nelle migliori condizioni e ai prezzi più convenienti.

All’avvio della stagione - sottolinea la Coldiretti - si rileva dunque un contenimento dei prezzi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando si registravano per le stesse dimensioni valori di 4500 euro al chilo. Importi ancora più contenuti - continua la Coldiretti - si registrano quest’anno per le pezzature più piccole con valori che vanno da 2300 euro tra i 15 ed i 50 grammi a 1500 euro al chilo sotto i 15 grammi.

Prezzi molto convenienti - precisa la Coldiretti - si registrano in realtà lungo tutta la penisola ma anche a San Miniato, a Sant’Angelo in Vado e negli altri numerosi appuntamenti con sagre e Feste in calendario nei mesi autunnali. Una opportunità da cogliere al volo perché a preoccupare è il lungo periodo di caldo e siccità che potrebbe compromettere le produzioni. Le condizioni climatiche fino ad ora hanno consentito infatti - sottolinea la Coldiretti - una buona raccolta per il tuber magnatum pico che si sviluppa in terreni freschi e umidi sia nelle fasi di germinazione che in quella di maturazione.

Dal Piemonte alle Marche, dalla Toscana all’Umbria, dall’Abruzzo al Molise, ma anche nel Lazio e in Calabria sono numerosi - precisa la Coldiretti - i territori battuti dai ricercatori. Nelle colline sanminiaresi, che si esnedono da San Miniato fino a tutta la Valdera, sono circa 400 i trifolai già all’opera.