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Serena Balivo in scena sabato al teatro di Cascine di Buti
Prosegue la stagione teatrale dell’Associazione teatro Buti con un nuovo appuntamento in programma sabato 1 marzo alle ore 21.15 al teatro Vittoria di Cascine di Buti. In scena andrà lo spettacolo "La morte ovvero il pranzo della domenica" con la regia e la drammaturgia di Mariano Dammacco, vincitore del premio Ubu come migliore novità drammaturgica e con l’interpretazione di Serena Balivo, già premio Ubu come migliore attrice under 35 e vincitrice del premio Ivo Chiesa. Lo spettacolo prodotto dalla Compagnia Diaghilev, si inserirà all’interno di una stagione che segna il ritorno della programmazione invernale dell’Associazione teatro Buti, fortemente voluta dopo un percorso iniziato nell’estate del 2023, difatti questo progetto sviluppato da Giulia Traversi e curato dal direttore artistico Dario Marconcini, propone un cartellone che alterna compagnie e artisti affermati nel panorama teatrale italiano a giovani talenti, ponendo l’attenzione sui concetti di memoria, futuro e presente.
Lo spettacolo porterà in scena una riflessione delicata e profonda su uno dei più grandi tabù della nostra cultura dove Serena Balivo interpreterà una donna non più giovane che ogni domenica si reca a pranzo dai suoi genitori ultranovantenni, i quali, sebbene ancora in buona salute fisica e mentale, sono consapevoli della vicinanza della morte. La loro esistenza si svolge in un continuo confronto con l’ignoto, tra ironia e malinconia, incarnando il destino di tutti i padri, di tutte le madri e in fondo di ognuno di noi.
Il testo di Dammacco, vuole trasformare un rito familiare come il pranzo della domenica in un momento di commiato, che diventa occasione per esplorare con poesia e leggerezza il tema della fine della vita, difatti la messa in scena si avvale delle musiche originali di Marcello Gori, della consulenza per lo spazio e le luci di Vincent Longuemare e degli oggetti di scena realizzati da Andrea Bulgarelli della falegnameria Scheggia, con le foto di scena di Angelo Maggio. Lo spettacolo si proporrà quindi di restituire al pubblico la bellezza della vita proprio attraverso il confronto con la morte, raccontando con pudore e sensibilità l’amore familiare nella sua forma più autentica.
Andrea Martina Torre