
Una lunga degenza in terapia intensiva può lasciare segni fisici e psicologici sui pazienti. Per supportarli nel percorso di recupero,...
Una lunga degenza in terapia intensiva può lasciare segni fisici e psicologici sui pazienti. Per supportarli nel percorso di recupero, insieme alle loro famiglie, l’ospedale Lotti di Pontedera ha attivato, nel novembre 2022, l’ambulatorio di follow-up rianimatorio. E ora l’ambulatorio (in foto Elena Simoni, Carmela D’Angelo, Paolo Carnesecchi, Francesca Tosi, Francesca Simoncini, Silvia Morandi, Denise Vidotto, Cristina Pagni, Sara Cremonini) taglia il traguardo dei 200 pazienti dimessi e seguiti.
A chi è rivolto e come funziona. "L’ambulatorio è destinato ai pazienti che sono stati ricoverati in terapia intensiva per più di cinque giorni", spiega Paolo Carnesecchi, direttore del Dipartimento emergenza urgenza, area critica blocco operatorio dell’ASL Toscana nord ovest. "Durante il ricovero in terapia intensiva in ospedale ai pazienti e ai loro familiari viene spiegato come funziona il percorso di follow-up. Chi decide di aderire ai controlli riceve il materiale informativo e un primo appuntamento a tre mesi dalla dimissione, con visite programmate che possono ripetersi anche a sei mesi e a un anno dalla dimissione".