Terzo lotto davanti a tre tribunali

Strada di Patto: a giugno alla Corte dei Conti, avviata la causa civile e incidente probatorio sul fronte penale

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PONTEDERA

di Carlo Baroni

La circonvallazione di Pontedera, nota a tutti come Strada di Patto, è crocevia di tre percorsi giudiziari tutti in svolgimento: uno penale, uno in sede civile, ed uno per il quale procede la Corte dei Conti. Quest’ultima, nell’aprile scorso, ha confermato i sequestri effettuati dalla Guardia di Finanza nel corso dell’inchiesta. Nel 2021 si entrerà nel merito: l’udienza davanti la magistratura contabile è già fissata per giugno. La giustizia civile è già partita da mesi: è il Comune, qui, a chiedere due milioni di mezzo di euro di danni. La causa è incardinata su un accertamento tecnico ed è contro le ditte appaltatrici e contro un professionista che nel 2010 ebbe un incarico dal Comune. Una consulenza che ripercorre tutte le fasi dell’appalto del terzo lotto, perché per gli altri è passato troppo tempo per avere accertamenti.

Ma poi, appunto, ci sono le altre "strade" della macchina della giustizia che incrociano quella di Patto e sulla quale viaggiano le indagini su disposizione della Procura della Repubblica (pm Flavia Alemi) e della Corte dei conti, secondo le quali per la realizzazione della strada sarebbe stata usata la metà del materiale previsto nel contratto di appalto e spesi gli stessi soldi. Ecco perché le fiamme gialle hanno sequestrato beni (case e terreni nelle province di Firenze, Pisa e Lecce) e conti correnti per un totale di oltre 1 milione di euro ai professionisti finiti, a vario titolo, sotto la lente degli inquirenti con ipotesi di reato truffa aggravata ai danni dello Stato, falsità ideologica e abuso d’ufficio. Un milione di euro è quanto sarebbe necessario per i lavori di sistemazione della strada che oggi si sbriciola, ma sulla quale carotaggi e prove di carico nel 2010 non avevano rilevato ostacoli particolari tanto che fu approvato anche il progetto esecutivo relativo al terzo lotto. Un’opera costata 9 milioni che potrebbe finire al centro di tre processi.

Due già incardinati. Sul fronte penale è stato disposto l’incidente probatorio davanti il gip D’Auria in cui sarà affidato l’incarico al Ctu per chiarire se il terzo lotto sia stato realizzato a regola d’arte. Si tratta del fascicolo penale aperto in parallelo a quello della Corte dei conti su un eventuale danno erariale su cui ha svolto accertamenti la Guardia di finanza. Proprio perché secondo le indagini il materiale utilizzato per eseguire i lavori sarebbe stato notevolmente inferiore, dal 30% al 50%, a quello previsto dal contratto d’appalto. Sarebbe questo il cardine di due anni di indagini, tra sequestri e consulenze nel contenzioso civile. Il tutto per mettere a fuoco se davvero su quella strada c’è stato chi ha risparmiato sul materiale e chi ha chiuso un occhio.