Tragedia in un centro ippico. Artiere colpito e sbalzato dal cavallo. Muore schiacciato contro il cancello

Maurizio Vannucci, 58 anni, lavorava all’allevamento I Dioscuri da trent’anni ed era molto esperto. Sulle cause del decesso sono in corso indagini e accertamenti di carabinieri e medicina del lavoro.

Tragedia in un centro ippico. Artiere colpito e sbalzato dal cavallo. Muore schiacciato contro il cancello

Tragedia in un centro ippico. Artiere colpito e sbalzato dal cavallo. Muore schiacciato contro il cancello

di Gabriele Nuti

La tragedia poco dopo le 8 al centro ippico e allevamento I Dioscuri di Cenaia, località Le Lame. Un paradiso per i cavalli, dove Maurizio Vannucci, 58enne di Livorno, lavorava da trent’anni. Nella stessa struttura lavora anche suo fratello gemello, Alessandro. Era un artiere ippico molto esperto. Ieri mattina stava accompagnando una cavalla nella "giostra" dove i purosangue vengono portati per il defaticamento dopo l’allenamento. All’improvviso l’animale, con una mossa inaspettata, l’ha colpito mandandolo a sbattere contro il cancello della "giostra" dove è rimasto incastrato e schiacciato.

L’artiere ha riportato, secondo i primi accertamenti, un forte trauma toracoaddominale. Vannucci è stato subito soccorso dai colleghi che hanno allertato il personale del 118 tramite la centrale unica di emergenza-urgenza 112. Le cause della morte emergeranno dall’autopsia. La salma, infatti, su disposizione del magistrato, è stata posta sotto sequestro e trasportata alla medicina legale di Pisa. Cosa può essere accaduto? Le ipotesi sono diverse.

Tra queste uno schiacciamento del torace che potrebbe aver causato la frattura di una costola e una successiva emorragia interna. Non viene scartata neppure l’eventualità che l’uomo, dopo essere stato colpito dal cavallo, abbia accusato anche un malore che gli è stato fatale. Le indagini sono condotte dai carabinieri della stazione di Cenaia e della compagnia di Pontedera e dalla medicina del lavoro dell’Asl Toscana nord ovest. Maurizio Vannucci era dipendente della società I Dioscuri e il suo decesso si configura in tutto e per tutto come infortunio sul lavoro. Vannucci abitava a Livorno, era sposato e non aveva figli.

L’area dove è successa la tragedia è stata sottoposta a sequestro per consentire tutti gli eventuali accertamenti che l’autorità giudiziaria riterrà di far compiere. Anche la cavalla è stata posta sotto sequestro e portata via dall’allevamento di Crespina Lorenzana e trasferita in un’altra stalla. Verrà sottoposta anche a visite e accertamenti. Da quanto si è appreso si tratterebbe di una cavalla esperta, abituata agli allenamenti quotidiani e alla routine delle attività di allenamento.

"Siamo tutti molto scossi", ha detto una dipendente delle scuderie. In lacrime e sotto choc i colleghi dell’artiere livornese. Uno di loro, uscendo dal lavoro, ha rilasciato una brevissima dichiarazione: "Non si può morire così".

Stefano Botti, figlio di Alduino Botti, allevatore tra i più importanti d’Italia e fondatore del centro ippico con il fratello Giuseppe, a fine mattinata si è soffernato alcuni istanti con la stampa sul cancello di ingresso della tenuta. "Maurizio lavorava con noi da trent’anni. Con noi lavora anche il fratello gemello – dice Botti – Era fermo. In piedi accanto alla cavalla. L’altro ragazzo era davanti a loro. La cavalla gli ha dato un colpo. Non riusciamo a darci una spiegazione di come possa essere successo".