ILENIA PISTOLESI
Cronaca

Volterra, "Congelati i progetti per il turismo russo"

Il colle etrusco aveva avviato un piano per attirare i visitatori dell’Est "secondo Viola Nuti "Nessuna previsione è possibile, però ci sarà un fattore determinante: la guerra porterà a un impoverimento"

Turisti affollano il centro storico di Volterra

Volterra (Pisa), 10 marzo 2022 - Se il turismo, già azzoppato da due anni di tempesta pandemica non è un elemento prioritario di fronte alla guerra della Russia in Ucraina, di fatto ,qualora il conflitto innescato da Mosca dovesse protrarsi, sarà un settore che subirà contraccolpi. In primis, ecco congelarsi il filo rosso che si era creato fra Volterra e la Russia nel 2019, con un percorso avviato attraverso il consolato russo di Pisa e sbocciato nella partecipazione della città al Forum delle città antiche a Ryazan, in Russia. E non solo: perchè il dialogo è proseguito anche durante la pandemia per aprire la città al mercato turistico russo. Ne parliamo con l’assessora al turismo Viola Luti.

Fin dal suo insediamento il lavoro si è concentrato verso le rotte russe, un turismo facoltoso e interessato a Volterra. Adesso che accadrà?

"Intanto non si parlerà più di turismo dalla Russia data la cancellazione di voli e di visti. E anche i nostri progetti al momento sono congelati, nella mia ferma condanna dell’attacco russo in Ucraina. Il mercato russo ha sempre avuto grandi capacità di spesa e il problema riguarderà anche l’esportazione dei prodotti commerciali. Il turismo, per definizione, è apertura internazionale, e la situazione attuale metterà in difficoltà il settore. Aggiungo che la partecipazione al forum russo ci ha consentito di vincere il progetto del ministero della cultura con Polarità dell’artista Paolo Icaro, e era prevista una promozione dell’opera in un museo russo, insieme alla presentazione di un volume e a una mostra".

La speranza era concentrata in una fase decrescente della pandemia per una ripresa turistica già a Pasqua. Quanto può mutare questo scenario?

"Nessuna previsione è possibile, però ci sarà un fattore determinante: la guerra porterà a un impoverimento e a una minore capacità di spesa per l’aumento di una serie di costi. Se ci sarà da tirare la cinghia, fra le prime spese depennate vi saranno indubbiamente le vacanze".

Crede che vi sia un contraccolpo anche per il turismo dei Paesi dell’Est in generale?

"Tutto dipenderà dalla durata della guerra, che mi auguro finisca presto. Difficile fare valutazioni al momento sugli impatti effettivi che la guerra potrà avere anche sugli altri Stati dell’Est, che turisticamente si erano avvicinati molto a Volterra. Sicuramente dovranno essere valutate alcune rimodulazioni".